Chakra: i Centri Energetici
Nel corpo umano i Chakra sono molti, ma quelli principali sono 7
di Gianni Da Re Lombardi
illustrazioni di Adriana Farina e Ferruccio Ascari

1° Muladhara Chakra
Chakra significa “cerchio o vortice”. I Chakra costituiscono nodi significativi e di alto valore simbolico del cosiddetto “corpo sottile”, uno dei costituenti immateriali del corpo umano, o più propriamente alcuni degli involucri (Kosha) di una stratificata rappresentazione simbolica ed esoterica dell’essere umano secondo la filosofia indiana. Questi diversi livelli (Kosha) vanno dal corpo fisico e visibile, quello che nutriamo con il cibo, fino al corpo della beatitudine assoluta. Il corpo sottile comprende gli involucri invisibili del nostro corpo, quelli che vanno oltre il corpo visibile.
Le principali fonti sanscrite di filosofia yoga sui kosha sono: “Hatha Yoga Pradipika”, “Shiva Samhita” e la meno nota “Satchakra-nirupana”, divulgata in Occidente all’inizio del XX sec. da Arthur Avalon (pseudonimo del giudice orientalista e sanscritologo Sir John Woodroffe). Se consideriamo strana questa rappresentazione del corpo umano, dobbiamo tenere conto che anche la filosofia occidentale (e persino la medicina) opera rappresentazioni analoghe. Per esempio, parliamo di corpo, organi e sistemi all’interno del corpo, animo (“stati” d’animo), mente, intelligenza, anima, spirito, ma anche di emozioni e sentimenti. Alcune di queste rappresentazioni sono visibili, come il corpo, oppure sono smontabili in pezzi, come polmoni e trachea del sistema respiratorio. Altre sono rappresentazioni convenzionali: persino il sistema nervoso, per quanto studiato, difficilmente può essere “asportato” e separato dal corpo, senza contare che è sede della spiritualità, pur essendo un sistema fisico. Inoltre, produce i pensieri, ma nessuno ha mai visto un pensiero e nemmeno è possibile esaminarne l’interno.

2° Svadhisthana Chakra
Anatomia sottile
I Chakra non sono visibili e ciò fa concludere che non esistono. In realtà le cose in filosofia e simbologia non sono così binarie, bianche o nere. Anche la cultura occidentale è piena di concetti astratti che non esistono e non possono essere individuati, ma che ci aiutano a capire la realtà e rappresentarla. Lo stesso criterio con cui gli scettici liquidano i Chakra può essere usato per snobbare l’intelligenza, lo spirito, la vita, tutte cose che nessuno ha mai individuato e nessuno, almeno per ora, è in grado di distillare e presentare al pubblico sotto forma di principio attivo. Persino il pensiero e le emozioni sono esperienze personali che nessuno è in grado di “estrarre” dal sistema nervoso. Sappiamo però che nessuno è in grado di dimostrare scientificamente la dimensione spirituale dell’essere umano. Filosofeggiando possiamo ipotizzare che sia pura illusione autosuggestiva, oppure percezione di una realtà assoluta che va oltre la realtà visibile e tangibile. Per il momento non siamo in grado di saperlo. L’anatomia sottile delle tradizioni indiane e buddhiste è un modo per tentare di rappresentare e comprendere una parte di questa realtà assoluta che si trova al di là dell’apparenza fisica. Il fatto che non sia perfettamente fattuale di fronte a uno strumento sottile ma limitato non significa che questa rappresentazione non possa comunque essere di aiuto per comprendere meglio sé stessi e la vita.

3° Manipura Chakra
I Kosha
I sei involucri o livelli del corpo umano
Annamaya Kosha: il corpo fisico e visibile, quello che nutriamo con il cibo e l’acqua che ingeriamo attraverso la bocca, l’involucro più esterno dei cinque kosha.
Pranamaya Kosha: il corpo dell’energia vivente, senza la quale Annamaya Kosha muore e si disintegra nella dissoluzione biologica.
Manomaya Kosha: il corpo mentale, che potrebbe essere assimilato all’insieme di percezioni e di pensiero del nostro sistema nervoso, inteso come livello della vita mentale, particolarmente quella inconscia.
Vijnanamaya Kosha: l’involucro della conoscenza, ovvero le percezioni sensoriali (che alimentano anche Manomaya Kosha) e la vita mentale superiore e consapevole.
Anandamaya Kosha: il livello della beatitudine; l’involucro interno che esiste per tutti, ma può essere percepito consapevolmente solo dagli illuminati, ovvero coloro che hanno trasceso l’Ego e superato la falsa identificazione con gli altri livelli (che sono solo involucri, e non sono spirito, il Sé assoluto).

4° Anahata Chakra
Le Nadi
Il corpo sottile di cui fanno parte i Chakra è quello in cui, attraverso migliaia di canali detti nadi (termine sanscrito femminile), passa la forza vitale chiamata prana. È quindi l’essenza stessa della vita: quando moriamo, il prana scompare, anzi è proprio la scarsità e assenza del prana che ci fa prima ammalare e poi morire. Le Nadi hanno un ruolo analogo ai meridiani della medicina tradizionale cinese: invisibili canali di comunicazione e trasporto dell’energia all’interno del corpo. Un’interessante ipotesi sulla natura di questi canali è stata formulata da James Oschmann (tesi riportata da Paul Grilley in “Yin Yoga”) per cui le Nadi (i meridiani) farebbero parte del tessuto connettivo, che avvolge e compenetra ogni parte del corpo, creando un involucro che dà la forma agli organi, diventando tendini, legamenti e fasce che connettono fra loro muscoli e sistema osseo.
Il tessuto connettivo pervade tutto il corpo e, analogamente al sistema nervoso e circolatorio, ma in modo più pervasivo, tiene in comunicazione e contatto tutti gli organi, un po’ come l’acqua in una spugna. Se versiamo una goccia d’inchiostro su una spugna bagnata, questa tenderà a espandersi e colorare in parte o tutta l’acqua di cui è imbevuta la spugna. Allo stesso modo quando comprimiamo o sollecitiamo un punto del corpo, il tessuto connettivo trasmette l’eco di questa compressione, con vari livelli di forza, a tutto il corpo. Se questa affermazione può sembrare un po’ sproporzionata, basti pensare che un gesto apparentemente ininfluente come tenere la mano a un malato ha un grande effetto di conforto per lui, mentre un massaggio shiatsu può essere un’esperienza rigenerante o, per chi non è abituato oppure ha fisico indebolito da scarso esercizio fisico e una dieta inappropriata, un’esperienza troppo forte che può talvolta provocare febbre nei giorni seguenti.

5° Vishuddhi Chakra
I Chakra
Nel corpo umano i Chakra sono molti. I principali e più conosciuti sono 7: sei lungo la colonna vertebrale e il settimo alla sommità della testa. Più altri Chakra inferiori, condivisi con il mondo animale, che si trovano all’altezza di ginocchia, caviglie e braccia, ma che non sono considerati negli esseri umani perché rappresentano livelli di evoluzione superati (proprio per il fatto di essere nati uomini o donne e non cani, gatti o formiche). Secondo la teoria della reincarnazione, i Chakra fanno parte di un percorso di evoluzione intrapreso in vite precedenti e da completare in vite future. Il concetto di reincarnazione non deve essere interpretato dogmaticamente, perché allo stato attuale delle conoscenze, solo morendo, tornando in vita e conservando il ricordo di quel che è avvenuto è possibile sapere con certezza come stanno le cose, smentendo o confermando le diverse teorie.
A PROPOSITO DI REINCARNAZIONE
Le ipotesi di lavoro sono tre.
1) Secondo la filosofia induista: si muore e, in base ai propri meriti o demeriti, ci si reincarna in un essere superiore o inferiore, fino alla completa estinzione del proprio karma (l’insieme di azioni e loro conseguenze verificatesi nel passato e nelle vite precedenti).
2) In base all’evoluzione e alla teoria genetica (la trasmissione dei caratteri ereditari) la reicarnazione è un’intuizione geniale: andando indietro nel tempo, fra i nostri antenati troviamo scimmie, rettili, anfibi, pesci e persino semplici organismi unicellulari. Se la teoria evoluzionista è corretta, non si scappa: tutti noi abbiamo un nonno pesce e piano piano ci stiamo evolvendo in qualcosa di meglio (si spera), anche qui pagando o riscuotendo i frutti di errori, meriti e scelte casuali dei nostri progenitori.
3) Il concetto di reincarnazione è principalmente metaforico e rappresenta le numerose evoluzioni della propria personalità nel corso della vita. Gli ultraquarantenni qui saranno particolarmente d’accordo: arrivati a una certa età, guardando indietro, spesso ci rendiamo conto che i nostri alter ego dell’infanzia, della giovinezza, dell’età adulta sembrano persino a noi stessi persone totalmente diverse, di cui le “incarnazioni” più recenti pagano antiche colpe e meriti.
Insomma, possiamo interpretarlo letteralmente, simbolicamente o metaforicamente, il concetto di reincarnazione può essere utile per capire la nostra vita.

6° Ajna Chakra
Evoluzione dei Chakra
Se sulla loro collocazione sull’asse verticale c’è accordo, l’esatta ubicazione dei Chakra rispetto alla colonna vertebrale è differente a seconda delle diverse fonti e tradizioni. Secondo alcuni si trovano in corrispondenza della colonna vertebrale, secondo altri sono davanti alla colonna vertebrale. Altri fanno corrispondere ai Chakra ghiandole del sistema endocrino che si trovano più o meno nell’area della loro localizzazione, mettendo in corrispondenza le caratteristiche dei Chakra con le diverse azioni del sistema endocrino.
Ogni Chakra è collegato a simbologie, organi del corpo, personalità e problematiche di vita, sia materiale sia spirituale. Le diverse simbologie e caratteristiche possono differire a seconda delle interpretazioni e delle tradizioni, per cui non bisogna essere dogmatici sui dettagli, esattamente come non siamo dogmatici sulle descrizioni di emozioni e sentimenti. Quello che è importante è accogliere e comprendere le suggestioni che la simbologia di ogni Chakra ci offre per comprendere e migliorare noi stessi.

7° Sahashara Chakra
I 7 chakra principali
Partendo dal basso, i Chakra seguono una scala gerarchica di evoluzione, dal materiale al sempre più spirituale.
1° Muladhara Chakra: situato fra l’ano e i genitali, nell’area del perineo, alla base del coccige; correlato con la sessualità e il desiderio.
2° Svadhisthana Chakra: posto in corrispondenza dei genitali; correlato con le relazioni e l’amicizia, la violenza e le dipendenze.
3° Manipura Chakra: situato all’altezza dell’ombelico; correlato con la paura, il potere, l’introversione.
4° Anahata Chakra: posto all’altezza del cuore e del diaframma; correlato con gli affetti, l’amore, l’espansione.
5° Vishuddi Chakra: localizzato all’altezza della gola; correlato con la comunicazione, la parola e la volontà.
6° Ajna Chakra: posto alla sommità della spina dorsale, al centro del cervello, fra gli occhi; correlato all’equilibrio e della guida interiore.
7° Sahasrara Chakra: situato alla sommità della testa (o qualche centimetro sopra); correlato all’evoluzione spirituale e alla totale consapevolezza. È il Chakra più elevato dell’essere umano.
Da leggere
Kalashatra Govinda, Atlante dei Chakra, Bis Edizioni, € 9,80
Umberto Carmignani, Chakra. I Colori della Vita, La Città della luce, € 9,80
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