Dieci corpi in uno: ne parla Ram Rattan Singh
Ram Rattan Singh, medico e insegnante Kundalini, ci parla dell'anatomia multidimensionale
di Giuditta Pellegrini
Non siamo solo un corpo fisico e una mente. Ma come definire la parte energetica e sottile che compone il nostro essere? Secondo le antiche conoscenze del Kundalini Yoga trasmesseci da Yogi Bhajan, esiste una mappa precisa dei Dieci Corpi di cui l’essere umano è composto, con la loro anatomia e le loro leggi. Attraverso la pratica, possiamo equilibrarli in maniera mirata in base alle esigenze più specifiche di ognuno, determinando in modo efficace il nostro benessere psicofisico. Ne abbiamo parlato con il dottor Ram Rattan Singh, medico e insegnante di Kundalini Yoga che da anni studia la relazione fra questa scienza, chiamata anatomia multidimensionale, e la nostra salute.
YOGA JOURNAL: In cosa consistono le tue ricerche in relazione ai Dieci Corpi e come sono iniziate?
Ram Rattan Singh: Come medico, che ha dedicato tanti anni allo studio del corpo fisico e della sua anatomia, mi è sembrata veramente prodigiosa l’idea di una conoscenza dell’essere umano attraverso la comprensione dei 10 Corpi in uno, il cui ruolo è di permetterci di risuonare in maniera armoniosa con l’intero universo. È per questo che ho iniziato a studiare questa disciplina, in funzione del miglioramento della nostra salute psicofisica. Il potere di questi concetti per una mente occidentale è incredibile: ci mostrano che siamo molto di più di quello che la nostra cultura ci dice. Approfondirli ci mette in mano la possibilità di gestire il nostro benessere.
Qual i sono i Dieci Corpi e qual i le loro caratteristiche generali?
Il primo si chiama Anima, è la nostra essenza immortale, che possiamo anche chiamare Spirito o Sé Superiore.
Poi abbiamo i tre corpi mentali: la Mente Negativa, che è quel dispositivo mentale che ci protegge e ci fa scorgere i potenziali pericoli di una determinata situazione; la Mente Positiva, che ci fa vedere le opportunità che la vita ci presenta; e la Mente Neutra, importantissimo strumento che ci permette di valutare le voci della mente negativa e positiva al fine di prendere decisioni efficaci per la nostra crescita. Il quinto corpo è il Corpo Fisico, con la sua anatomia, così come lo conosciamo anche in Occidente. Quindi abbiamo la Linea d’Arco, che si estende da lobo a lobo degli orecchi e nella donna anche da capezzolo a capezzolo ed è una sorta di antenna energetica attraverso cui proiettiamo i nostri pensieri. Quando questa è sana, siamo perseveranti e molto intuitivi. Il 7° corpo è l’Aura, il campo magnetico, che protegge la nostra energia e il nostro corpo. Poi abbiamo il Corpo Pranico, entro cui l’energia vitale circola liberamente fino ai nostri tessuti fisici.
Il nono è il Corpo Sottile, alcune scuole lo chiamano Corpo Causale, e viene rappresentato tradizionalmente come un involucro che accompagna l’anima nelle sue incarnazioni e che ci permette di connetterci con le memorie di tutto ciò che abbiamo appreso nelle nostre esperienze di vita presente o passata e di collegarci con l’intera psiche della Conoscenza Universale. Infine abbiamo il Corpo Radiante, che rappresenta la nostra regalità spirituale e che ci permette di affrontare con coraggio e ispirazione qualsiasi situazione. Tutti questi dispositivi devono essere bilanciati e interagire con armonia affinché ci sentiamo integrati e connessi con il cosmo.
Possiamo avvertire la presenza dei Dieci Corpi nel nostro quotidiano? In che modo?
In quattro modi differenti, che sono diverse possibilità di percepire il nostro vissuto, ossia chiedendoci come ci sentiamo fisicamente, energeticamente, psichicamente e quanta consapevolezza abbiamo di questo sentire. Noi percepiamo la dimensione fisica, energetica, mentale e spirituale in cui viviamo e i corpi sottili interagiscono con questi quattro piani. Ecco allora che la mia percettività del livello di presenza e di consapevolezza mi dà il tocco del corpo sottile che noi definiamo Anima; il mio stato psichico, invece, caratterizzato dal grado di chiarezza mentale e dal modo in cui ricevo le informazioni, le immagazzino e le elaboro, è operato dalle Menti Negativa, Positiva e Neutra; il vissuto energetico, ossia se sono più o meno vitale, sano e attivo, è gestito dalla Linea d’Arco, dall’Aura e dal Corpo Pranico, i corpi sottili che si prendono cura del fluire della nostra energia vitale, della sua conservazione e della pulizia dei canali; il mio vissuto fisico, infine, è un po’ la risultante di queste interazioni e di questi piani. Quindi, attraverso l’ascolto del mio sentire, faccio esperienza dei vari corpi, delle loro condizioni e di come operano fra di loro.
In che modo i corpi sottili interagiscono con la nostra salute?
Un approfondito studio delle dinamiche del funzionamento dei corpi sottili ci fa rendere conto che a ognuno di essi sono collegate varie proprietà, sia psichiche che fisiche. Se un determinato corpo non funziona bene, c’è la possibilità che a livello fisico ci siano dei problemi specifici a esso correlati. Per esempio, il primo corpo rappresenta tra l’altro la capacità di accettare o meno i messaggi dell’anima e il suo stato si ripercuote sul funzionamento del nostro stomaco. Il terzo corpo, invece, è collegato al nostro intestino, quindi quanto più sarà equilibrato, tanto più la nostra capacità di assimilazione funzionerà bene. Viceversa, possiamo utilizzare la funzionalità organica come test per capire lo stato dei nostri corpi sottili corrispondenti.
Come interviene il Kundalini Yoga sui Dieci Corpi?
Possiamo dire che ci sono due livelli di azione: il primo è più generico, infatti il Kundalini Yoga è una scienza pensata per equilibrare l’insieme dei Dieci Corpi attraverso respirazione, meditazione, esercizi dinamici e mantra. Quindi non importa quanto io sia conscio o meno di quei corpi sottili, mi basta sapere che il 90 % della mia costituzione non è fisico e che se pratico con un insegnante esperto in un certo arco di tempo avrò comunque dei benefici. Il secondo livello di modalità di azione del Kundalini Yoga è più specifico e implica la conoscenza di una metodologia che noi definiamo Numerologia Tantrica.
Ci puoi spiegare in che cosa consiste?
La Numerologia è una scienza che studia l’essere umano in base alla costituzione dei corpi sottili e insegna a utilizzare il Kundalini Yoga in maniera tale da personalizzare la pratica il più possibile. La comprensione di quali sono le nostre esigenze personali più specifiche su cui lavorare ci viene da un’adeguata lettura della nostra data di nascita, da cui si estrapolano 5 simboli numerici che rappresentano gli aspetti basilari che muovono le nostre vite. Essi descrivono il modo in cui noi parliamo con noi stessi; il modo in cui noi dialoghiamo con l’esterno; il dono che Dio ci ha dato alla nascita in questa vita e che noi qui in Occidente definiamo talento; la direzione, la pulsione e il senso del proposito che caratterizza la nostra specifica esistenza, e la modalità attraverso cui noi possiamo vivere ed esprimere tutti questi aspetti della nostra vita. Quindi, se abbiamo la percezione che qualcosa non va nel nostro dialogo interno, sappiamo per esempio che utilizzando il Kundalini Yoga in maniera mirata a bilanciare il corpo sottile collegato al numero corrispondente produrremo una migliore connessione interiore; allo stesso modo, conoscere il simbolismo numerico legato al nostro dono, al nostro talento, ci offre un’enorme possibilità di diventare consapevoli di quali siano i nostri punti di forza, i nostri assi nella manica.
Come si traduce questo nella nostra pratica quotidiana?
Noi siamo abituati a scegliere un certo tipo di tecniche piuttosto che altre perché siamo condizionati da quanto ci piace o meno un determinato esercizio: a volte, anche se praticare porta sempre benefici, questo può risultare poco efficace. In linea di massima, l’intera logica della Numerologia e dell’utilizzo specifico del Kundalini Yoga si traduce nel facilitare l’espressione di quelle strutture che in noi sono più forti. Spesso questo corrisponde a un’istintiva percezione che quel tipo di pratica, al di là del fatto che sia piacevole o meno, si rivela più utile. Quando troviamo la pratica giusta per il bilanciamento degli assetti della vita di cui necessitiamo di più, come per esempio il dono e il destino, riconosciamo che quel tipo di esperienza è ciò di cui abbiamo più bisogno, e il fatto che ci piaccia o meno finisce in secondo piano. È una parte profonda di noi squisitamente fisica a chiederci di portare avanti la pratica che, se scelta in base a questi criteri, nella maggior parte dei casi si rivela più affascinante, benefica ed efficace.
Quali sono le principali implicazioni tra questo approccio e la nostra salute?
Sintetizzando a livello pratico quella che è l’esperienza sul campo di tanti anni di studio personale, posso affermare due cose: la prima è che la lettura dell’essere umano nei termini dei Dieci Corpi è probabilmente una delle modalità più potenti e complete di approccio cui noi possiamo accedere. La seconda è che il prezzo più alto che noi paghiamo in termini di salute psicofisica risiede nel non riconoscere quali siano i nostri più grandi talenti e nel non onorare il proposito per cui siamo su questa Terra. Dai meccanismi simbolici ed energetici che conseguono alla mancata chiarificazione di questi due aspetti essenziali della vita deriva tutto ciò che noi chiamiamo problemi, malattie, ostacoli, dolore e sofferenza. Lavorare specificamente su questi simboli quando ne diventiamo consapevoli, perseverando nella pratica e nell’onorare i nostri obiettivi, si rivela una conoscenza essenziale per arricchire l’esistenza, bilanciare la nostra fisiologia, ritrovare una motivazione e una maggiore connessione con chi siamo veramente. Questo bilanciamento si traduce in funzioni vitali più armoniose e quindi in una migliore salute.
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