La forza della parola
La voce che senti dentro di te è la compagna di vita su cui puoi sempre fare affidamento
di Sally Kempton
Una mia allieva incontrò il suo ex marito durante un pranzo di lavoro. Trovarono immediatamente l’intesa, come se fossero stati da sempre vecchi amici e trascorsero il dopo pranzo conversando amabilmente. Mentre tornava al suo ufficio, mi disse poi, un pensiero chiaro le emerse nella mente: «Se non stai attenta, finirai per sposarlo e potrebbe essere un grande errore». Molti anni dopo, si meravigliò dell’incisività e chiarezza della sua voce interiore. «Non mi ritengo una persona naturalmente intuitiva, in quel momento mi sembrò solo un’indicazione cui dovevo prestare attenzione. Comunque, le emozioni presero il sopravvento: m’innamorai, ci sposammo e litigammo per 5 anni fino al divorzio. Lo sapevo dall’inizio, ma non ho ascoltato me stessa».
Ascoltati
Con il senno di poi, posso annotare dozzine di occasioni in cui anch’io ho sentito una voce darmi un’indicazione e regolarmente l’ho ignorata, a causa di dubbi, speranze poi non avveratesi, paure che avevano una voce più forte di quella della saggezza interiore. Ma con il tempo, ho imparato che riconoscere e ascoltare quella voce che mi conduce verso la parte più saggia e autentica di me. Quindi posso garantire che:
1) un’affidabile guida interiore esiste;
2) coglierla non è così difficile: come tutti gli aspetti importanti della vita, è solo questione di prestare attenzione. Rallenta il flusso dei pensieri, ascolta le sensazioni del corpo e allena il tuo intuito. Entrerai in uno stato di “consapevolezza della verità interiore”.
Sintonizzati
Tutti abbiamo un modo per entrare in sintonia con la nostra voce interiore, riconoscerla e averne consapevolezza. Trova la tua: per prima cosa, osserva le sensazioni scomode e negative che provi quando sei sotto l’influenza di paure, false speranze, luoghi comuni. Riconosci il momento in cui stanno per avere il sopravvento e cambia rotta. Questi segnali si manifestano in differenti modi: sensazioni fisiche, come per esempio un senso di nausea quando stai per mangiare un certo alimento che ti darà fastidio; oppure sensazioni di allerta, come quando attraversi una strada trafficata. Possono essere anche dei segnali di natura più emotiva: tipo sapere quando e come puoi spronare o meno un amico o un figlio a parlare di sé, anziché lasciarlo tranquillo a maturare.
Parole divine
Esistono messaggi che arrivano in momenti cruciali della vita e ci conducono a decisioni molto radicali, oppure ci segnalano particolari pericoli, esattamente come è accaduto alla mia allieva riguardo al suo ex marito. Questi messaggi arrivano in forma di voci interiori, di immagini in un sogno o di segnali “divini” che guidano il viaggiatore sperduto verso una direzione sicura. Tieni conto che possono essere anche segnali contraddittori rispetto a quello che riconosci come senso comune, e anche rispetto all’idea che ti sei fatto del mondo e di te stesso. Ma è il percorso interiore cui dovrai prestare attenzione. Può avere differenti nomi a seconda di culture e credenze: “voce di Dio”, il nostro “Sé supremo”, la voce illuminata che ci guida. Se accetti l’idea che tutto è fatto di una sola sostanza, l’intelligenza, la consapevolezza cui tutti apparteniamo e che condividiamo, ogni segnale, per quanto banale od ordinario sembri, può fornire anche un’indicazione spirituale perché proviene dalla stessa fonte divina, come fossero indicazioni dal proprio maestro. E perciò merita di essere onorata.
Entra in ascolto
Come riuscire a distinguere il vero e il falso della voce interiore, come riconoscere la tua vera voce in mezzo a scelte dettate dall’impulso, dall’indolenza, dalla rabbia o altro? Nella nostra testa c’è di tutto e può essere molto difficile riconoscerla. Inoltre, la coscienza ha dovuto tutta la vita negoziare con desideri e ambizioni dei genitori, della società, della televisione, della pubblicità, dei colleghi. Abbiamo spesso zittito il nostro vero istinto con la voce di altri e siamo così lontani dall’ascoltare quella voce che dubitiamo persino della sua esistenza. Prima ancora di cominciare a sentirla devi accettare che essa realmente esista. E poi inizia il lungo e duro lavoro di discernere tra le tue abitudini, di come e perché si sono generate, di capire se il pensiero che ti guida è il tuo o quello di un genitore arrabbiato oppure pieno di speranze per te; parti di te sono già adulte, altre meno e piene di fantasie e paure. Il mio suggerimento è di analizzare bene e senza pregiudizi e praticare regolarmente la meditazione perché quieta la mente discorsiva. Più sarai motivato a esaminare i tuoi sentimenti e le tue intuizioni, più imparerai a conoscere la tua voce interiore.
La mia esperienza
Per me, il punto di svolta nel riconoscere la mia voce interiore è stato al ritorno da un viaggio in India, in modo molto semplice. Stavo facendo i bagagli ed eliminavo tutto ciò che non entrava nella mia valigia. Il taxi mi aspettava: mi resi conto di non avere con me i biglietti per l’aereo di ritorno. Riaprii freneticamente la valigia, i cassetti, il cestino della spazzatura, senza trovare nulla. Chiusi gli occhi, mi rasserenai con il respiro e chiesi alla mia consapevolezza: «Per favore trova i miei biglietti». Pochi secondi dopo la mia preghiera, una voce tenue si fece strada nella mente: «Guarda ancora nel cestino della spazzatura». Lo feci e trovai i biglietti nascosti tra due fogli di carta. Riporto questa storia per due motivi: le indicazioni erano così specifiche e concrete che non era possibile ridurle a mera fantasia; è stata la mia prima, chiara esperienza di come una guida affidabile fosse presente in me. Per me è una voce tenue, sottile, per altri sono immagini anziché parole.
Interroga la tua voce
Questa esperienza mi ha fornito un modello per ascoltare e lavorare con la mia guida interiore. Quando voglio prendere una decisione, io chiedo il suo aiuto e seguo i suggerimenti che ricevo. Sperimenta con costanza questo metodo nelle sue varie fasi,
1) Formula la domanda, cercando di renderla più concreta possibile. Scrivila. L’azione la renderà più reale. La domanda può essere diretta a risolvere un problema creativo, una relazione, il percorso di ricerca che stai seguendo, qualcosa di collegato ad abitudini che si ripetono negativamente.
2) Siediti comodo, con la schiena eretta e gli occhi chiusi. Tieni a mente la domanda e ripetila alcune volte. Osserva le sensazioni del corpo, i sentimenti e anche le parole che tendono a mascherare la domanda.
3) Poni l’attenzione sul respiro e sul suo ritmo. Attendi che i pensieri diventino quieti.
4) Senti il calore nel centro del petto, o la zona vitale dell’addome, 10 cm sotto l’ombelico. Conta da 100 in giù, oppure visualizzati mentre scendi una scala entrando sempre più profondamente e quietamente dentro te.
5) Chiedi, a quella voce saggia che cerchi, di essere presente. Può essere una divinità, un saggio, la Natura a cui tutti apparteniamo. Chiedi e si manifesterà.
6) Poni la domanda e poi attendi. Senza aspettative e senza scoraggiarti. Ricordati che l’intuizione non si manifesta sempre in parole, può essere un’immagine o un sentimento da seguire, una situazione che emerge dalla coscienza. Potrebbe anche non avvenire immediatamente: una volta che hai “seminato” la domanda, rimani ricettivo per 24 o 48 ore e la tua risposta si manifesterà.
7) Scrivi la risposta, trattienila in mente e nella coscienza, lasciala filtrare. Non ti affrettare a interpretarla. Se la tua percezione sembra esprimere giudizi, biasimo, probabilmente non viene dal tuo vero profondo. In generale la saggezza della tua coscienza è espansiva, amorevole, mai autopunitiva.
8) Pensa a come trasformare in azione la tua intuizione, formula un piano. L’unico modo per imparare è provare ed essere consapevoli dei risultati. A volte sono necessarie tante piccole azioni congiunte oppure la risposta può essere parziale, e sarà il futuro a dipanare l’orizzonte. Tu sarai sempre al sicuro e saprai dove trovare la tua guida.
Questo ti porterà a conoscere una compagna di vita che supporterà la tua ricerca, in ogni luogo e in ogni tempo. Tutto quello che ti viene richiesto è la voglia di cercarla, ascoltarla, dialogare, trovando il tuo ritmo e il tuo vocabolario.
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