di Antonella Malaguti
Tradizionalmente, il sentire “di pancia” pare più attendibile della ragione, come se le profondità del ventre celassero risposte che non possono essere comprese a pieno dalla mente. Secondo la Medicina Ayurvedica l’intestino è un secondo cervello, organo che produce il 95% della serotonina, neurotrasmettitore del benessere. Dalla costante crescita che si sta registrando negli ultimi anni delle malattie infiammatorie croniche intestinali (M.I.C.I.) pare dunque che siamo sempre un po’ più tristi e sempre meno intuitivi. Il Policlinico San Matteo di Pavia ha risposto a questi dati preoccupanti con un progetto pionieristico, che lavora sulla sinergia fra yoga e medicina allopatica. Lo yoga pare dimostrare una sua efficacia non solo nella riduzione dello stress, che ha sicuramente una responsabilità nell’esacerbare i sintomi della malattia, ma anche nella rimodulazione dell’asse di comunicazione bidirezionale intestino-cervello.
In ospedale a fare yoga
Il corso avviato al Policlinico San Matteo di Pavia, totalmente gratuito, si svolge ogni giovedì per due ore per un totale di 12 settimane. Le esperienze preliminari hanno dimostrato che già entro il secondo mese di pratica yoga la sintomatologia si riduce significativamente, e tale beneficio persiste dopo il termine dei mesi di pratica. Si ritiene che, al di là dei benefici di tipo fisiologico indotti dalle posture e dalla respirazione, l’impatto mentale e psicologico innescato dallo yoga sia fondamentale per stabilire un cambiamento di rotta nella percezione e nella gestione del disagio e nel ridurre l’incidenza della riattivazione di malattia.
Si presuppone l’impegno dei partecipanti alla frequenza regolare e alla conduzione di una minima pratica giornaliera da svolgersi a casa secondo le istruzioni dell’insegnante. Lo scopo è quello di dotare i pazienti di una ‘cassetta degli attrezzi’ che consenta loro di gestire autonomamente i sintomi intestinali (dolore addominale, diarrea e tenesmo rettale) ed extraintestinali (stanchezza, malessere generale e mente annebbiata) al loro nascere, impedendo il circolo vizioso dell’ansia e dello stress, che hanno un impatto innegabile sugli stati infiammatori e sull’esacerbazione dei sintomi.
Sequenza Asana
All’addome va riconsegnata gradualmente la sua dignità, distendendone le chiusure, rilassandolo, riportandolo in posizione ‘centrale’. La lezione di Integral Yoga® Therapy dedicata a chi soffre di M.I.C.I. inizia con un lavoro molto dolce sul corpo, adattato ai bisogni della persona, distinto in quattro stadi:
Pratica fisica
1 • Posizione della dea
Tonifica i muscoli e gli organi addominali. L’addome diviene il centro della posizione e attira a sé flussi energetici. La posizione svolge un’utile azione a livello dell’apparato osseo e muscolare, spesso coinvolto nella sintomatologia delle M.I.C.I. e sviluppa forza, resistenza e stabilità, promuovendo la riappropriazione della fiducia in se stessi.
2 • Aswini Mudra
All’inspirazione contrai il pavimento pelvico come a trattenere la pipì, all’espirazione rilascialo con controllo e morbidezza. Promuove la tenuta degli sfinteri e il recupero del senso di sicurezza, governa le funzioni del colon e degli organi escretori.
3 • Mezzo Ponte
All’inspirazione solleva dinamicamente il bacino, premendo i piedi a terra; all’espirazione riportalo al suolo. L’arcuazione della colonna riduce la pressione sull’addome. Massaggia la distensione del colon e del tratto gastroenterico.
4 • Torsione supina
Accavalla le gambe e portale da un lato, mentre la testa ruota dal lato opposto. Ripeti dall’altro lato. Le torsioni sono note per i loro benefici per il sistema gastro-enterico: massaggiano gli organi addominali favorendo assimilazione ed eliminazione, e portano un’azione tonificante a fegato, milza, reni, ghiandole surrenali. Agiscono sul sistema nervoso stimolando le innervazioni che provengono dalla parte bassa della colonna.
Rilassamento profondo
Il rilassamento profondo viene qui proposto nella posizione di Supta Baddha Konasana, comoda e ben sostenuta da supporti. Durante questa fase, le tossine rilasciate nei canali sanguigni vengono trasportate ai polmoni e poi espulse dal corpo durante le pratiche di respirazione. Le onde cerebrali si sintonizzano su frequenze particolari, capaci di calmierare stati di ansia e stress, abbattere i livelli di infiammazione, rafforzare il sistema immunitario e la riconnessione dell’asse intestino-cervello.
Pranayama
1 • Respiro Trifasico
All’inspirazione espandi l’addome, quindi il torace, sollevando da ultimo, leggermente, le clavicole; all’espirazione rilassa la parte inferiore del collo, senti le clavicole abbassarsi, il torace ritrarsi e l’addome rientrare.
Il respiro nasce dall’addome e torna all’addome, mantenendolo così il più possibile rilassato e morbido durante l’excursus respiratorio.
2 • Respirazione a narici alternate
Chiudi la narice destra ed espira da quella sinistra, inspira quindi dalla stessa; chiudi la narice sinistra ed espira dalla narice destra, poi inspira da quella destra, chiudila ed espira dalla sinistra. Attiva il sistema nervoso parasimpatico, calmando la mente e le tensioni addominali. Riequilibra la connessione tra gli emisferi cerebrali, aiutando la ricostituzione di quell’asse di comunicazione addome-cervello.
3 • Il ronzio dell’ape
Chiudi simbolicamente i cinque organi di senso con le dita (pollici alle orecchie, indici agli occhi, medi al naso, anulari sotto il naso, mignoli sotto la bocca) emetti un suono simile al ronzio di un’ape. La vibrazione sonora agisce a livello cellulare e nervoso, allevia lo stress e la tensione cerebrale riducendo rabbia, ansia, insonnia. Accelera inoltre la guarigione dei tessuti del corpo.
Meditazione (Dhyana)
In posizione comoda porta l’attenzione sul flusso del respiro che entra ed esce dalle narici. Osserva con distacco i pensieri che sorgono senza dare loro importanza. La pratica della meditazione diminuisce il battito cardiaco, regolarizza la pressione sanguigna, abbassa i livelli di colesterolo, riduce gli stati di paura, ansia, irritabilità e malumore.
ARTICOLI CORRELATI
Nello yoga l’asana è caratterizzato da equilibrio tra forza dell’azione e radicamento interiore, espresso in modo stabile e confortevole
In questa posizione il flusso di energia trova il suo equilibrio, la mente si placa e il corpo si solleva in aria
Un diverso approccio alla perdita di peso: una pratica per autoaccettazione