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Momenti di i(n)spirazione

Fai della tua pratica yoga un rito per vivere il divino che è in te

di Dean Johnson

illustrazioni di Olaf Hajek

 

momenti i(n)spirazione_imgSpesso i primi mesi dell’esplorazione dello yoga sono rivelatori. Ti senti sempre con una postura eretta, i muscoli e i legamenti elastici e forti. La sensazione di un corpo quasi più ampio grazie a una diversa capacità e consapevolezza del respiro. I sensi più ricettivi e la mente più serena che accoglie senza sforzi nuove prospettive e idee. Se però nel tempo la pratica diventa routine, come tutte le altre azioni del quotidiano, corri il rischio che anche una semplice posizione yoga si omologhi a tutto il resto. Diventa un esercizio e si perde un po’ la magia. Per non disperdere la forza di suggestione della pratica, è necessario che diventi un rito con un’intenzione più profonda svolta con regolarità. Le posizioni, le sequenze si trasformano in riti spirituali personali che coinvolgono non solo la struttura fisica, ma anche quella affettiva e onorano il divino che è in te. Per questo motivo, gli antichi yogi hanno condotto rituali come il fuoco sacro, la meditazione, il canto, e poi hanno visualizzato nel corpo il Saluto al Sole, all’alba, per onorare la luce del sole che risplende dentro di noi. Le posizioni che seguono sono di esempio per identificare un nuovo spirito che animerà la tua pratica. Uno spostamento di prospettiva che porterà l’esperienza divina sul tappetino, nella vita che ti circonda.

 

Dichiara lo scopo della tua vita nel Cane a Testa in Giù

Trasforma Adho Mukha Svanasana (Posizione del Cane a Testa in Giù) in un punto di riferimento che ti aiuta a connetterti allo scopo della vita, sia sul tappetino sia fuori. Accedi alla tua forza e vitalità mentre rifletti consapevolmente sul tuo dharma, lo scopo o il compito della tua anima.

 

Pratica

momenti i(n)spirazioneMettiti a terra appoggiando mani e ginocchia, chiudi gli occhi e riversa l’attenzione sui punti in cui i polpastrelli entrano in contatto con la terra. Fletti le dita dei piedi e solleva le ginocchia dal pavimento, estendendo le gambe nel Cane a Testa in Giù. Chiediti: «In che modo posso toccare meglio il mondo attraverso queste mani, questi piedi e questo corpo? Quale dono ho da offrire al mondo?». Piega un ginocchio e spingi il tallone opposto con forza verso terra, prima da un lato e poi dall’altro, addentrandoti in questa indagine con il tuo essere. Respira e chiediti: «In quale scopo posso investire il mio respiro e la mia forza?». Lascia che il tuo entusiasmo ti alimenti per dedicarti al tuo scopo con più attenzione e determinazione. Potresti scoprire che lo scopo della tua vita è cantare, fare giardinaggio, insegnare, scrivere, educare o ispirare gli altri. Immagina di ancorarti al tuo scopo tramite mani e piedi, infondendogli coraggio. Sii saldo nel tuo dharma e praticalo con passione.

 

Benedici il mondo nell’amorevole Posizione del Guerriero

Usa il respiro, il movimento e la fantasia per condividere il dono dell’amore e della guarigione con chi ne ha bisogno in questa variante di Virabhadrasana II. Quando sei ossessionato dai problemi e dagli ostacoli della vita, questa meditazione in movimento della gentilezza amorevole può aiutarti a uscire da una mentalità egocentrica. Sfrutta il potenziale dello yoga come mezzo per condividere amore e guarigione, dal tuo cuore attraverso braccia e mani verso le persone a te più care.

 

Pratica

momenti i(n)spirazione_1Mettiti in piedi con le gambe in Guerriero II, il piede destro rivolto verso la parte anteriore del tappetino e il ginocchio destro in linea con la caviglia. Guarda il lato lungo del tappetino, metti le mani a coppa sotto la vita con i palmi rivolti in alto e china leggermente la testa. Inspirando, separa lentamente le mani e alza le braccia prima lateralmente e poi sopra la testa, mentre raddrizzi la gamba destra e rivolgi i palmi delle mani e il viso verso il cielo. Espirando, piega il ginocchio destro sopra la caviglia destra e rivolgi i palmi delle mani e il viso a terra mentre lentamente riporti le braccia nella posizione iniziale. Continua a respirare e a muoverti in questo modo, inspirando mentre porti le braccia in alto compiendo un cerchio completo e mentre raddrizzi la gamba destra, ed espirando mentre abbassi le braccia e pieghi la gamba destra. Ora chiudi gli occhi. Sospinto dal respiro e dal movimento lento e aggraziato, immagina di inviare amore e guarigione dal tuo cuore attraverso braccia e mani alle persone a te più care. Poi, immagina di inviare correnti d’amore e di guarigione nel tuo quartiere e poi oltre. A ogni ciclo di movimenti, estendi queste correnti di guarigione alla tua città, al tuo paese e al mondo. Ripeti sull’altro lato.

 

Onora i tuoi antenati nella Posizione dell’Albero

Coltiva sentimenti di gratitudine per i tuoi antenati e insegnanti onorando il tuo albero genealogico in Vrksasana (Posizione dell’Albero). È facile perdere il contatto con il miracolo della tua esistenza e con tutte le persone e gli eventi grazie ai quali sei qui in questo momento. Questo rituale dell’albero genealogico infonde stupore e gratitudine. Portando tali emozioni fuori dal tappetino nella tua giornata, sarai meno propenso a dare la vita per scontata e più disposto a viverla con un senso di gioia e di scopo.

 

Pratica

momenti i(n)spirazione_2Radica il piede in appoggio a terra e accosta il piede opposto all’estremità interna della gamba d’appoggio, con le braccia che si stagliano verso l’alto nella Posizione dell’Albero. Rifletti sui tuoi antenati biologici, sulle generazioni di persone a cui devi il fatto di essere chi sei. Pensa a come tutte queste persone e tutti questi eventi ti hanno portato a questa posizione, a questo momento. Respira nel miracolo della tua esistenza. Fissa un punto all’orizzonte e risveglia la gratitudine per la sottile presenza genetica dei tuoi antenati nei tuoi muscoli, nelle tue ossa e nel tuo sangue; i geni codificati con il tuo potenziale sono stati tramandati di generazione in generazione e ora si trovano dentro di te. Respira profondamente e immagina di connetterti attraverso il passato con le tue bisnonne e i tuoi trisavoli. Se conosci la storia di un antenato in particolare, concentra la tua attenzione su questa persona. Ringraziala per la gioia e il dolore che ha provato. Ripeti sull’altro lato: questa volta coltivando un senso di gratitudine per i tuoi insegnanti, la tua famiglia spirituale. Rifletti sul dono della saggezza e dell’ispirazione che ti hanno trasmesso. Ripeti interiormente il più potente dei mantra: grazie.

 

Risana una relazione con la Posizione del Ponte

Recupera simbolicamente un rapporto attraverso le azioni di Setu Bandha Sarvangasana (Posizione del Ponte). Questo rituale di costruzione di un ponte può aiutarti a placare la rabbia e il risentimento verso una persona con cui hai un rapporto difficile, aiutandoti ad accedere a un luogo di compassione, perdono e connessione. Forse, la prossima volta che vedrai questa persona, agirai da una posizione più centrata sul cuore. Cosa che, di per sé, può iniziare a cambiare le dinamiche del rapporto.

 

Pratica

momenti i(n)spirazione_3Prima di sollevarti da terra nella posizione, rifletti sul rapporto che vuoi recuperare o migliorare. Magari sei in conflitto con un collega problematico o stai cercando di fare pace con il tuo/la tua ex. Non cedere alla tentazione di farti risucchiare dal dramma emotivo; esprimi piuttosto l’intenzione positiva di costruire un ponte tra te e la persona a cui stai pensando. Poi, sollevati lentamente da terra ed entra nella posizione, costruendo un ponte di pace con il tuo cuore, il tuo respiro, la tua carne e le tue ossa. Mantenendo la posizione, espandi il respiro nel ventre e nel petto per risvegliare una maggiore sensibilità e aprire il cuore. Pensa in maniera compassionevole alla persona per cui stai costruendo il ponte, lasciando che ti venga in mente l’immagine del suo volto. Immagina che il ponte e il rapporto vengano riparati dal tuo respiro, rafforzandosi sempre più a ogni inspiro ed espiro.

 

Trova il tuo essere nella Posizione del Cadavere

L’uso dell’ambizione, dell’impegno e della forza di volontà per dirigere il corso della tua vita è di grande valore. Ma è anche importante creare momenti di spazio in cui entrare in sintonia con il tuo posto nell’universo. In un mondo ossessionato dal fare, Savasana (Posizione del Cadavere) offre i benefici terapeutici del semplice essere: rilassamento profondo, pace, umiltà e un maggior senso di espansività e di appartenenza.

 

Pratica

momenti i(n)spirazione_4Innanzitutto, considera questa storia: molti anni fa, in Irlanda, viveva un gruppo di monaci dotati di una fede talmente forte che si sarebbero avventurati in mare, sdraiati sul fondo di una barca senza remi, confidando che sarebbero stati portati nel luogo dove erano destinati ad andare. Come i monaci della storia, sdraiati sulla schiena in Savasana e chiudi gli occhi. Rilascia le mani, i palmi in su, e lascia andare i remi della mente. Ripeti il mantra «Lascia andare, lascia essere, lascia andare, lascia essere…» o un’altra frase che ti aiuti ad abbandonare la presa sui pensieri. Poi, rilassa gli arti a terra. Accogli qualunque ispirazione ti arrivi, ma resisti alla tentazione di aggrappartici.

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