Vishuddhi, quinto dei chakra
Il quinto dei chakra è dedicato alla conoscenza e al linguaggio. Un ponte verso lo spirito
di Gianni Da Re Lombardi
Illustrazione di Adriana Farina
Vishuddhi Chakra significa “cerchio completamente puro”, la zona dedicata all’area di purificazione. È il chakra della conoscenza, del ragionamento, dell’espressione, della parola, del pensiero verbale e logico. Raffigura sia la conoscenza intuitiva e spirituale che la capacità logica e verbale per esprimerla. Vishuddi è spesso un chakra problematico, proprio per la difficoltà di allineare la realtà con la percezione intuitiva e con la sua espressione verbale. Quello che vediamo ogni giorno è diverso da quello che interpretiamo e ci ricordiamo, che a sua volta è diverso da quello che raccontiamo a noi stessi e agli altri. La realtà è dove noi portiamo l’attenzione, ed è per questo che nello yoga ci insegnano a vivere il momento e, al tempo stesso, distaccarci dalla soggettività. La realtà che ci pervade è diversa per ciascuno di noi. La mente (secondo la filosofia induista manas) ci fa credere “reale“ quello che noi sperimentiamo. Per uno scassinatore il mondo è fatto di serrature. Per un poeta, un filo d’erba rappresenta tutta la natura. La realtà soggettiva è quindi anche quello che creiamo con la nostra mente o quello che amplifichiamo del mondo in cui viviamo.
Il luogo della conoscenza
Vishuddhi si trova all’altezza della gola, più esattamente all’altezza della terza vertebra cervicale ed è il chakra del pensiero, del ragionamento, dell’espressione e della creatività spirituale. I primi 4 chakra rappresentano espressioni animali, della riproduzione e della creatività biologica e materica. Ad esempio, Muladhara (il primo chakra) è legato al radicamento, Manipura (il terzo) all’elaborazione, Anahata (il quarto) al cuore e ai sentimenti. In Vishuddi, invece, la creatività è di natura spirituale, ed è rappresentata dalla voce e dalla sensibilità sonora e musicale. È il chakra degli scrittori, degli attori, dei musicisti. La musica è la più spirituale e impermanente delle arti umane: è un flusso dinamico che si svolge nel tempo e, prima dell’invenzione della registrazione fonografica, quando termina l’esecuzione non ne rimane alcuna traccia, se non le impressioni che restano nella memoria di chi ha ascoltato.
Il simbolismo
Vishuddhi è quindi il ponte fra la vita emozionale umana e l’autentico sviluppo spirituale, il cui primo stadio è rappresentato dal sesto e successivo chakra, Ajna. Vishuddhi è il ponte fra Manipura Chakra, Anahata Chakra e Ajna Chakra, lo spirito, la visione e conoscenza spirituale. I sedici petali di Vishuddhi contengono lettere sanscrite. Dei sedici petali, uno rappresenta il suono fondamentale (pranava) trascritto nell’alfabeto latino come OM oppure AUM, la mistica sillaba che rappresenta ogni preghiera (evocata o cantata attraverso la voce umana); infine un petalo, l’ultimo, è il nettare Amrita, il fluido dell’immortalità prodotto in Sahasrara Chakra (l’ultimo chakra) d a cui stilla incessantemente una goccia che arriva fino a Manipura, dove viene consumato dal fuoco.
Gli dei di Vishuddi
Sono Ardhanarishvara e Sakini. Il primo, il cui nome significa “il dio che è metà donna”, è la manifestazione androgina di Shiva e rappresenta l’aspetto femminile della creazione artistica. Sakini, invece è una dea con 5 teste che rappresenta il dominio sui cinque elementi e sulla comunicazione psichica.
Vishuddhi
- Significato: puro
- Colore: blu-violetto o turchese
- Localizzazione: nell’area della gola, all’altezza della terza vertebra cervicale
- Temi emotivi: comunicazione, espressione personale, volontà, studio
- Simbolo: loto con sedici petali, con un triangolo rovesciato contenente un cerchio bianco
- Bija-Mantra: HAM
- Animale: elefante bianco, associato al dio Indra
- Divinità: Ardhanarishvara, Sakini Shakti
- Sistemi corporei: bocca e gola
- Organo di senso: udito
L’elefante Bianco
L’animale simbolo di Vishuddi è Airavata, il mitologico elefante bianco che tesse le nuvole e produce la pioggia. Airavata è un elefante dal potere illimitato, rappresentato nella tradizione indiana con quattro zanne e sei proboscidi, e in altre tradizioni con tre teste. Con le sue proboscidi assorbe l’acqua dal sottosuolo e poi la spruzza sulle nuvole, generando la pioggia. Il lavoro metereologico di Airavata rappresenta sia il ciclo dell’acqua, continuo e infinito, sia il fatto che la creatività artistica e l’intuizione spirituale attingono dal profondo dell’inconscio per poi esprimersi in modo visibile, alimentando conoscenza e vita spirituale.
Asana per Vishuddhi
Sono posizioni specifiche per orientare respiro, attenzione, consapevolezza verso questo chakra
Simhasana (Posizione del Leone)
Ci si siede sui talloni in Virasana, Posizione del Fulmine. Si puntano le mani sulle ginocchia, aprendo le dita il più possibile e raddrizzando bene le braccia. Le mani spingono contro le ginocchia. La schiena dritta. Si inspira con il naso. Poi si espira dalla bocca: guardando avanti si sgranano gli occhi, si spalanca la bocca, si tira fuori la lingua il più possibile e si espira lentamente dalla bocca. Gli occhi si possono sgranare guardando in avanti, oppure facendoli convergere per guardare la punta del naso, oppure si rovesciano verso l’alto. Esegui da tre a sei volte, inspirando lentamente ed espirando ancora più lentamente. L’espirazione attraverso la bocca dovrebbe durare circa il doppio dell’inspirazione. Oltre a prevenire mal di gola e malattie da raffreddamento, Simhasana rinforza la lingua, il palato, il timbro della voce.
Adho Mukha Svanasana (Posizione del Cane a Testa in giù)
La Posizione del Cane a Testa in giù è un’inversione e un piegamento in avanti di grande impegno per le spalle. Ed esigente nei confronti della lunghezza dei muscoli posteriori della gamba, in particolare il tendine di Achille. Parti dalla posizione a quattro zampe (mani e ginocchia a terra, con le punte dei piedi a terra: la posizione pomposamente chiamata anche quadrupedia), appoggia i piedi a terra, raddrizza le gambe e solleva i glutei, tenendo la schiena in linea con le braccia.
Setu Bandhasana (Posizione del Ponte)
Il Ponte si pratica sdraiati sulla schiena, con le gambe piegate e i piedi sul pavimento, i talloni il più possibile vicino ai glutei. Il riscaldamento dinamico si può fare sollevando da tre a sei volte il bacino, durante l’inspirazione, e riportandolo lentamente a terra durante l’espirazione. Quando il coccige tocca terra si rilassano tutti i muscoli. La gola in questo chakra è “sigillata” e i muscoli del collo ben distesi. Il respiro rallentato e soffice del guerriero (Ujjayi).
Salamba sarvangasana (Posizione della Candela)
Nota come la Candela, il suo nome letteralmente significa “posizione con tutte le membra verso l’alto”. Appoggiati in equilibrio sulle spalle (con meno peso possibile sulla nuca, che si limita a stabilizzare) tenendo le braccia lungo i fianchi nella posizione di attenti. In questo modo, oltre ad essere un’inversione, diventa anche una posizione di equilibrio. Anche in questo caso vengono sollecitati i muscoli di collo e gola, che fanno da ponte tra l’irrorazione sanguigna della testa e l ’equilibrio mantenuto da muscoli addominali e gambe.
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