di Emina Cevro Vukovic
foto di Amedeo Novelli
Trovare la giusta misura nella pratica, appropriata alla propria costituzione e alla propria età, richiede un’attenzione sottile. Come orientarsi e capire se eventuali difficoltà dipendono da un limite biologico/anatomico da rispettare o sono da imputarsi alla mancanza di un sufficiente impegno?
Una risposta articolata a questa domanda viene dall’Anatomia Variabile e la sua applicazione nello yin yoga. Questo “dispiega” il tessuto connettivo che avvolge come una guaina i muscoli, i gruppi di muscoli, i vasi sanguigni, i nervi e gli organi, riempiendo capillarmente gli interstizi tra ogni singola struttura, connettendole o permettendone lo scivolamento l’una sull’altra. Promuove la salute dei tendini (che connettono muscoli con ossa) e dei legamenti (che connettono osso con osso).
Ci dice Virginia Tucci (innerrevolutionstudio.it)«La saggezza di conoscere la differenza tra ciò che ci fa bene e ciò che ci fa male è l’obiettivo del percorso suggerito dall’anatomia variabile, che ci insegna ad arrivare fino ai limiti che ci sono concessi. Questi non sono dei deficit, sono normali. Siamo diversi in molti modi dentro e fuori, ma tutti ugualmente meravigliosi».
Principi, tecnica e parametri dell’Anatomia Variabile
in questo numero Aprile 2021.
Disponibile online su shop.yogajournal.it
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