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Asana sound

Un seminario in cui un deejay set dal vivo scandisce i movimenti del corpo. Tutto questo è Shakti Groove

di Anna Volpicelli

 

Asana_sound_apert_È la musica a trasformare il workshop di Marco Mandrino, insegnante di Hari Yoga, in una vera e propria festa. «Dal punto di vista tantrico – spiega Mandrino – tutto è Shakti e lo yoga ha la finalità di smuovere e alzare questa vibrazione energetica». Un moto interiore che viene amplificato e reso ancora più potente grazie all’intervento di Yatu, il deeejay che dal vivo adatta ogni brano alla pratica del momento. Una sinergia continua, una comunicazione sottile in cui il movimento del corpo si fonde con il suono trasformandosi in un unico flusso. «È un dialogo a tre – racconta l’insegnante – ognuno con il suo linguaggio cerca di comunicare se stesso ed entrare in sintonia con l’altro. Il deejay con la musica, i praticanti con le posture e io, che farò un po’ da mediatore».

 

 

Accordarsi con i suoni

Una melodia leggera dà il benvenuto e scandisce l’inizio del seminario. «Si comincia – spiega Mandrino – con alcune tecniche di pranayama, tra cui kapalabhati, e posture dolci in cui si lavora sull’apertura delle anche e sull’allungamento. È una fase di riscaldamento. Si entra, cioè, in uno spazio in cui è possibile abbandonarsi al ritmo della musica e ripristinare un contatto con se stessi».E quando il centro è stato raggiunto il suono cambia, si fa più sostenuto. «Si passa – chiarisce l’insegnante – a una dimensione più ritmata legata al vinyasa. La durata va dai 20 ai 30 minuti: qui gli asana diventano più dinamici. E in armonia con ciò che accade sul tappetino anche la musica varia: da mantra in versione non tradizionali cantati da McYogi, si passa a Donna Delori o a Bhagavan Das fino all’esagerazione della tecnomusic. A volte è la postura a richiamare il brano, altre volte, invece, è quest’ultimo a suggerire la posizione da praticare». Una sperimentazione continua, insomma, un gioco in cui lo yoga si trasforma in una danza.

 

Osservare aiuta il distacco

Asana_soundOra che si è caldi è il momento di provare a incanalare l’energia ritrovata in alcune posizioni statiche. L’obiettivo, cioè, è quello di rimanere in ogni postura per alcuni minuti o respiri. «Le alternative in questa fase sono molte: Virabhadrasana I e II (Posizione del Guerriero I e II ), Ardha Chandrasana (Posizione della Mezza Luna), asana in equilibrio. Si praticano, cioè, solo posture in piedi cercando di mantenerle il tempo necessario per sentire cosa accade all’interno di sé. La musica è sì ancora sostenuta, ma più tranquilla. Yatu potrebbe proporre melodie R&B o sonorità balcaniche in versione elettronica e note reggae». Dalla staticità a una dimensione più impegnativa il salto è breve. Lentamente ci si addentra in una sequenza che porta a un confronto con le proprie paure. «Qui il focus – continua Mandrino – è su piegamenti all’indietro e inversioni: una sfida ad affrontare i timori profondi, a valicare i limiti per scoprire con sorpresa il vero potenziale che esiste in noi, le nostre capacità. Per accedere a questo stadio è necessaria una buona dose di entusiasmo e di apertura verso le emozioni che fluiscono, emergono in superficie. E ogni brano trasmette questo stupore, trascina e coinvolge a tal punto da far perdere completamente l’idea di sé, per avventurarsi in qualcosa di nuovo, di poco conosciuto ma già forse, da qualcuno, percepito. Un messaggio che è anche lo scopo dello yoga: superare la propria soglia interiore, l’immagine che si ha di se stessi per aprirsi a ciò che si è. E la musica amplifica le qualità di tale pratica, di ogni sentimento che affiora. Ciò che viene proposto è un approccio tantrico allo yoga, in cui l’emozione non è un nemico da evitare, ma è pura energia da conoscere e utilizzare. Da vivere».

 

Un quieto finale

Asana_soundLa melodia rallenta il suo ritmo. «Per 20 minuti – spiega Mandrino – ci si immerge in uno stato di quiete in cui vengono eseguiti allungamenti in avanti, come Paschimottanasana (Piegamento in avanti da seduti) e torsioni tra cui Ardha Matsyendrasana (Posizione di mezza torsione). Il fine è quello di guidare il praticante verso la meditazione». In un istante gli occhi si socchiudono, il suono diventa monotono: si ritorna a casa, dentro di sé. Appena valicata la porta della propria interiorità si ritrova il calore del camino acceso, la comodità, cioè, e il tepore di essere se stessi e stare con se stessi, senza aggiungere o togliere nulla. Per scoprire che ciò di cui abbiamo bisogno davvero lo possediamo già. Ed è questo il grande viaggio, la grande avventura, in cui la musica diventa l’eterna e fedele compagna.

 

Fra musica e meditazione

Amrit Yatu (eterno viaggiatore) ha girato il mondo come assistente di volo in Alitalia, fino al giorno in cui ha incontrato Osho. Da questo maestro ha compreso che il vero viaggio da compiere è quello all’interno di se stessi attraverso la meditazione. Ora si dedica alla sua passione, la musica, come deejay professionista. Crea colonne sonore che vanno da melodie lounge a ritmi global beat, dal reggae al balkan, hip hop, cool jazz, bossa nova, funk e house. Collabora con diversi locali, fra cui il Sarto di Acquiterme, dove suona tutti i sabati sera. Ha accettato di collaborare con Marco Mandrino per l’amicizia che li ha sempre uniti, per il percorso meditativo intrapreso insieme e soprattutto perché sente di unire due mondi apparentemente non comunicanti, ma che per il non dualismo tantrico sono tutt’uno: il sacro e il profano, lo yogi e il deejay.

 

Nel cuore dello Yoga

Formatosi presso la Yoga Alliance è istruttore CSEN e Coni. Ha studiato vari stili e ha un approccio tantrico allo yoga. Diplomato in naturopatia, massaggio ayurvedico e aromaterapia, insegna hatha yoga, rituali e recitazione di mantra. Promuove una pratica integrata di tradizione tantrica e ayurvedica. Tale sistema, chiamato Hari-Yoga, ha come centro il cuore, attraverso cui realizzare lo yoga nella vita di tutti i giorni. Tra i membri fondatori dell’associazione Hari-Om, è il direttore didattico dei corsi triennali professionali di formazione insegnanti con riconoscimento nazionale e internazionale.

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