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Chakra e sistema endocrino

Scienza, coscienza e salute: ecco come lo yoga stimola il riequilibrio dell’organismo

di Giuditta Pellegrini

Illustrazioni di Silas Neal e Elosia Scichilone

 

Sistema endocrinoRam Rattan Singh, maestro dalla lunga esperienza come medico chirurgo e come yogi, unisce allo studio e alla ricerca spirituale la scienza dell’essere umano. Nelle sue conferenze e lezioni riesce a divulgare con efficacia concetti affascinanti e inediti per la mente di noi occidentali, aprendoci un mondo di nuove prospettive nella lettura delle patologie e del modo di affrontarle. La sfera multidimensionale dell’uomo (dal suo stato corporeo a quello astrale) e la mappa della sua coscienza sono inscritte nelle ghiandole primarie ipofisi ed epifisi. Da qui comincia il cammino dello yoga verso la salute.

 

 

YOGA JOURNAL: Qual è il nesso tra il nostro sé più profondo e la malattia?

Ram Rattan Singh: Questo è un punto molto interessante, in cui la cultura orientale diverge dal pensiero medico occidentale. In Occidente tendiamo a individuare i fattori patogeni quasi sempre all’esterno; nella cultura orientale (nell’Ayurveda come nella medicina tradizionale tibetana, per esempio) essi dipendono invece esclusivamente dalla nostra modalità di reazione agli stimoli. È una visione che, per quanto severa possa apparire, ci riconsegna a una sfera che è almeno potenzialmente sotto il nostro controllo, restituendoci la capacità di reagire.

Queste tradizioni individuano infatti la prima causa di tutte le malattie nell’ignoranza, ovvero nella mancanza di conoscenza di se stessi. Secondo gli antichi maestri, in ognuno di noi è inscritta la consapevolezza della nostra identità più vera e, ogni volta che viviamo distaccati da questa memoria (e accade frequentemente), una parte di noi percepisce un vuoto, un senso di insoddisfazione che può portare all’insorgere della patologia. Lo yoga ci aiuta a riportare in superficie la nostra identità più profonda per vivere in maniera creativa, costruttiva e coraggiosa.

 

In che modo il Kundalini Yoga, in particolare, dà impulso e aiuta questo processo?

Lo yoga utilizza strumenti antichissimi: la meditazione, il pranayama, posture statiche o dinamiche situate in particolari sequenze scritte da millenni, che noi definiamo kriya, e suoni sacri come i mantra. L’insieme di queste pratiche bilancia l’attività dei centri energetici (chakra), apre i canali in cui scorre l’energia vitale (nadi o meridiani) e porta equilibrio al metabolismo, divenendo quindi un importante strumento di prevenzione e di benessere psico-fisico. Secondo gli yogi noi siamo esseri multidimensionali: oltre al corpo fisico, abbiamo altri 9 corpi energetici che ci compongono e ci definiscono. Attraverso il Kundalini Yoga noi li possiamo energizzare ed equilibrare per vivere sani e felici. Anche la scienza si sta accorgendo di questo: la fisica quantistica, per esempio, ci dice che noi esistiamo su più piani, che siamo cellule che danzano in un unico organismo come parte dell’universo. Dal profilo biomedico, quindi, noi siamo nuclei di coscienza immateriali che pulsano creativamente, inviando impulsi che si traducono in forme di pensiero, che plasmano e definiscono il nostro corpo fisico.

 

Ma come può il recupero della consapevolezza di chi siamo tradursi in salute organica?

Esistono varie interpretazioni per comprendere questo punto. La fisiologia organica legata allo yoga ci insegna che la nostra capacità di connetterci alle frequenze sottili a cui l’anima vibra è data dall’attivazione dell’epifisi o ghiandola pineale. L’epifisi, le cui funzioni sono state a lungo sconosciute alla scienza ufficiale, è una specie di antenna che ci permette di captare la frequenza di emissione in cui si esprime il nostro nucleo, che potremmo definire voce dell’anima. Più la ghiandola pineale, che si trova tra i due emisferi cerebrali (in corrispondenza con il 7° chakra, N.d.r) vibra in armonia con le frequenze sottili della nostra anima e più darà un input alle altre ghiandole, soprattutto all’ipofisi (la cui posizione è in linea con quella del terzo occhio, o 6° chakra, N.d.r), che controlla l’intero sistema endocrino, favorendo una formulazione dell’attività cellulare più ricca e armoniosa e quindi una salute più stabile. La ghiandola pineale esercita inoltre un controllo sottile sul nostro corpo energetico, determinando il voltaggio e la qualità dell’energia vitale che circola nel nostro sistema. Quindi, di nuovo, più questa antenna capta le frequenze giuste e più l’energia vitale fluisce correttamente nei nostri canali, permettendo una migliore vita delle cellule. Non a caso secondo la scienza dello yoga le ghiandole sono considerate le guardiane della salute.

 

Qual è il ruolo della respirazione in tutto questo?

Prendersi cura della nostra frequenza respiratoria è la più importante e la più divulgabile di tutte le informazioni. Nella tradizione yogica si pensa che ognuno di noi venga al mondo con un numero di respiri assegnati, quindi più lentamente respiriamo e più a lungo viviamo. Infatti più la frequenza respiratoria è lenta e più noi attiviamo in maniera benefica le ghiandole endocrine. Per essere più precisi: sotto gli 8 respiri al minuto abbiamo un’attivazione dell’ipofisi, sotto i 4 l’epifisi inizia a secernere nella maniera desiderata, e con una frequenza respiratoria di un respiro al minuto otteniamo il massimo allineamento possibile tra energia sottile e vita organica.

 

E in che modo agisce invece la meditazione?

Per usare la terminologia classica del Kundalini Yoga noi esistiamo su più livelli. La nostra coscienza vigile è sostenuta da una serie di attività automatizzate a livello subconscio che esprimono in maniera più o meno fedele gli impulsi che vengono da un piano ancor più profondo, l’inconscio (che è dove opera la forza dell’anima). Tra la nostra coscienza vigile e il messaggio dell’anima vi è uno strato di coscienza che noi definiamo subconscio: se questo filtra il messaggio in maniera fedele determina armonia fra noi e il nostro sé profondo. Qualora il subconscio sia invece ricco di blocchi, credenze limitanti, esperienze traumatiche non processate, allora i due piani smettono di comunicare correttamente. La meditazione ci aiuta a purificare il subconscio da tutti quei nuclei che ostacolano il corretto fluire del messaggio del cuore verso la nostra coscienza vigile ed è quindi uno strumento insostituibile per avere l’esperienza della nostra connessione profonda.

 

Che cosa si intende con quello che nel Kundalini yoga viene definito Umano Possibile?

L’Umano Possibile è un’espressione che il nostro maestro (Yogi Bhajan, N.d.r.) amava molto ed è il sogno che giace in ognuno di noi e che aspetta di essere manifestato. Come in un blocco di marmo da cui un grande scultore come Michelangelo ha tirato fuori la Pietà, in ogni essere umano si cela un’opera d’arte, non importa quanto grezza o incompleta. Il Kundalini Yoga è una tecnologia millenaria che serve a tirare fuori la Pietà di Michelangelo che è in ognuno di noi.

 

sistema endocrino 2Ipofisi e epifisi, due ghiandole fondamentali per il nostro organismo

L’epifisi è una ghiandola endocrina situata alla base del cranio. Di circa 1 cm di lunghezza e di colore grigio-rossastro, è a forma di pigna (da cui il nome di ghiandola pineale). Per Cartesio la ghiandola pineale è il punto privilegiato dove mente (res cogitans) e corpo (res extensa) interagiscono, in quanto unica parte del cervello a non essere doppia. Solo nel 1958 fu scoperto che l’epifisi produce un importante ormone, la melatonina, solo in assenza di luce, secondo un ritmo circadiano. È una proteina modificata derivata dalla serotonina che incide sulla crescita sessuale degli individui e ne regola il ritmo sonno-veglia. Un suo malfunzionamento può influire negativamente sul sistema immunitario e cardiovascolare, nonché diminuire la vitalità fisica.

L’ipofisi o ghiandola pituitaria è una ghiandola endocrina di piccole dimensioni (ha un peso di circa 0,9 g) che si trova alla base del cervello. È “il direttore” che controlla, attraverso la secrezione di numerosi ormoni, l’attività endocrina e metabolica di tutto l’organismo e il punto di contatto tra cervello e sistema nervoso. Il suo malfunzionamento può causare disturbi alla tiroide e ai surreni e avere effetti secondari sulla funzione visiva, vascolare e neurologica. La connessione anatomica tra ipofisi e ipotalamo, realizzata mediante un peduncolo, permette al sistema nervoso di svolgere un’azione regolatrice sul sistema endocrino.

 

Ram Rattan SinghRam Rattan Singh

Claudio Martinotti ha ricevuto il nome spirituale di Ram Rattan Singh nel 1997 dal maestro Yogi Bhajan, che per primo diffuse la tradizione del Kundalini Yoga in occidente. Ne è stato allievo diretto. Medico e chirurgo ricostruttivo, è insegnante di Kundalini Yoga e formatore di insegnanti. Da tempo si occupa della relazione tra yoga e salute, unendo le conoscenze della medicina occidentale a una visione olistica e spirituale dell’essere umano.

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