Il Diaframma: il muscolo delle emozioni
Ponte tra i chakra superiori e inferiori, il diaframma ha un ruolo centrale nella salute e nella evoluzione di uno yogi
di Maurizio Morelli
illustrazioni Eloisa Scichilone
Facile dire che nello yoga tutto dipende da una corretta respirazione. Postura, elasticità, stabilità di spirito, gestione delle e mozioni. Più difficile capire il perché. Il diaframma è il traduttore di tutte queste virtù. Uno dei muscoli più ramificati del sistema muscolare, che separa e unisce le parti vitali inferiori e superiori dell’organismo. La sua funzionalità si manifesta dalle cervicali sino alle anche coinvolgendo polmoni, cuore, sistema digestivo e riproduttivo, e tutte gli aspetti emotivi che ne conseguono.
Anatomia
Il diaframma toracico è una membrana muscolo-tendinea con la forma di una cupola, disposta con inclinazione posteriore nel tronco, sulla linea di confine tra torace e addome e con funzioni al tempo stesso di separazione e di unione. Prende come punto fisso il perimetro della gabbia toracica e posteriormente a la colonna vertebrale, agganciandosi in basso alle prime vertebre lombari. La parte centrale della struttura, che corrisponde alla parte alta della cupola, è costituita da fibra tendinea e risponde al nome di centro frenico; dal suo perimetro originano le fibre muscolari che vanno poi a collegarsi con le costole (ultime 6), lo sterno e posteriormente le vertebre lombari. Inoltre è in contatto diretto con organi e strutture fondamentali per la vita e la salute: superiormente il cuore, tramite il pericardio, che poggia direttamente sulla parte alta della cupola ed è a d essa collegata, e i polmoni che sono in contatto sulla parte costale; inferiormente è collegato a l fegato, a l peritoneo, allo stomaco, al duodeno, alla milza e al colon; posteriormente con le ghiandole surrenali, parzialmente anche con reni e pancreas.
Il diaframma toracico ha tre orifizi: quello “aortico” per il passaggio dell’aorta, quello “esophageo”, dove esofago e stomaco si congiungono, e il “quadrilatero”, dove passa la vena cava inferiore che drena il sangue per convogliarlo nell’atrio destro del cuore. La sua funzione è sotto il controllo del nervo frenico, un nervo che ha origine nelle cervicali (C3,C3,C5) ,poi discende nel collo e da qui nel torace dove emette rami sensitivi pericardici e pleurici, si ramifica innervando l’intera cupola diaframmatica e alla parete posteriore dell’addome.
La dinamica della respirazione
Il diaframma è il principale muscolo inspiratorio, e questo significa che la sua capacità di avere una buona ossigenazione dipende dalla salute e dalla corretta azione. Quando inspiriamo, le fibre muscolari entrano in contrazione, il diaframma si abbassa con un excursus che va da 2 a 4 centimetri e comprime i visceri addominali sino a quando, trovando la resistenza elastica della muscolatura addominale, la discesa si interrompe e inizia l’espansione laterale, verticale e anteriore della gabbia toracica. L’aria esterna viene richiamata all’interno del sistema respiratorio e vi trova spazio e accoglienza. Da un punto di vista percettivo la corretta inspirazione è simile ad una marea che sale dal basso espandendosi lateralmente e verso l’alto. Durante l’espirazione, che è la fase passiva della respirazione (è una non azione), le fibre muscolari si rilassano, il diaframma risa le in posizione neutra, la gabbia toracica si chiude e l’aria interna, ormai carica di anidride carbonica , fluisce verso l’esterno.
Questo processo è simile ad una marea che scende, un recipiente che si svuota.
I benefici
Il corretto movimento d iaframmatico ha un’azione salutare su altri organi e funzioni di vitale importanza.
Nel suo incessante lavoro, il cuore viene stimolato e aiutato dallo scorrimento ampio e regolare del diaframma; inoltre la profonda e regolare variazione della pressione infratoracica e infraddominale (la variazione tra questi due valori favorisce la circolazione nel sistema sanguigno) alleggerisce il compito del muscolo cardiaco. Il diaframma è come una ventosa, di quelle usate per sturare i l avandini; nel suo ritorno in posizione neutra risucchia il sangue venoso e la linfa, implementando così la purificazione dell’organismo
- Come in un massaggio dall’interno, il movimento diaframmatico favorisce l’attività del sistema digestivo ed escretivo come anche il ricambio sanguigno negli organi addominali, specie fegato e milza in cui il sangue ha una maggiore tendenza al ristagno
La respirazione generata da una corretta azione diaframmatica comporta una riduzione del numero dei ritmi respiratori, una migliore ossigenazione, un equilibrio e una fluidità nei ritmi di inspirazione ed espirazione; questo induce un acquietamento delle frequenze mentali, ed è un tonico per il sistema nervoso
Il diaframma è un fulcro nella dinamica delle catene muscolari, un diaframma tonico ed elastico è fondamentale per la realizzazione di una postura corretta.
La gestione delle emozioni
Ai benefici sulla salute di tutto il corpo si aggiunge il dono di una migliore gestione dei f lussi emozionali: capacità di percezione del f lusso, di accettazione dello stesso e poi di interpretazione, di consapevolezza e di trasformazione. C’è una naturale sinergia tra stato emotivo e diaframma; quando proviamo emozioni luminose, di gioia, apertura, accettazione, amore, benevolenza, allora il diaframma si distende e rilassa e naturalmente ritrova il suo ritmo migliore; ugualmente quando ridiamo, sbadigliamo, cantiamo, passeggiamo nella natura oppure, seduti nella nostra posizione preferita, ci abbandoniamo alla meditazione. Ovviamente la sinergia vale anche in senso inverso e allora, se proviamo rancore, astio, gelosia o confusione, il nostro diaframma si contrae, si irrigidisce, perde il ritmo e talvolta interrompe il movimento. Le conseguenze sono ansia, dolori allo stomaco, colite, ritenzione idrica, tachicardia, agitazione mentale, difficoltà di concentrazione
Diaframma e Chakra
Di conseguenza la consapevolezza della dinamica fisiologica e simbolica del diaframma in uno yogi è molto inportante nel processo evolutivo, in quanto espressione fisica dell’indispensabile collegamento e passaggio tra le energie del Manipura Chakra e quelle di Anahata Chakra. Nella prima, la cui a rea di corrispondenza f isica è la cavità addominale medio-alta, è il responsabile della cristallizzazione dell’Ego e del suo consolidamento. Per capire meglio, sviluppa quel tipo di energia che ci da coscienza della nostra individualità, ci permette di strutturarla e dargli una direzione, ci fornisce anche di adeguata autostima, capacità e v olontà per manifestarla nel mondo. La cristallizzazione dell’Ego è un passaggio necessario nel processo evolutivo, ma subito dopo un limite da superare in quanto, rimanere troppo a lungo in tale condizione, è come vivere in una gabbia. È necessario proseguire il cammino e e ntrare nella consapevolezza di Anahata, il Chakra cardiaco, il loto del perfetto amore, e il diaframma è la barca in grado di portarci sull’altra sponda, ancora consapevoli di essere individui ma arricchiti da una coscienza più ampia e universale, liberi da paura, aggressività e violenza. Il diaframma separa e unisce; quando è teso e contratto separa e l a nostra vita è conflittuale e infelice; quando è rilassato, tonico unisce le funzioni del corpo come pure le più sottili energie dell’evoluzione spirituale.
Maurizio Morelli
Libera Scuola di Hatha Yoga Hamsa
thisisyoga.org
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