di Emina Cevro Vukovic
Quando sulle montagne comincia a sciogliersi la neve e i torrenti carichi d’acqua diventano più impetuosi, sulle loro sponde già fioriscono le gialle primule e i bianchi anemoni pulsatilla. Mentre si pratica, è bello immaginare di essere lì tra i monti e di scendere come una canoa veloce lungo un torrente.
A pancia in giù, con le braccia distese in avanti, ci si allunga al massimo. Poi, si sollevano petto, braccia, bacino e gambe, ed eccoci in equilibrio pronti per andare lontano. Le acque impetuose ci fanno dondolare: si alzano il petto e le braccia mentre si abbassano i fianchi e le gambe; poi si alzano i fianchi e le gambe mentre si abbassano il busto e le braccia. E quando si è stanchi ci si ferma per un bel respiro lungo poi si ricomincia. Alla fine si riposa nella tranquilla Posizione della Foglia. Partendo da in ginocchio si porta il bacino sulla conca formata dai piedi, le spalle sopra le ginocchia, le braccia lungo i fianchi e ci si abbandona al ritmo tranquillo del respiro.
ARTICOLI CORRELATI