Posizione del Pesce (Matsyasana)
Apriti fiducioso al mondo: la Posizione del Pesce amplia il tuo respiro, liberandoti da pensieri e paure
di Beatrice Calcagno e Corinna Montana Lampo / foto di Giorgio Majno
Matsya in sanscrito significa “pesce”. Nelle leggende indiane si narra del dio indù Vishnu che assunse tali sembianze per salvare il mondo dal diluvio. Matsyasana (Posizione del Pesce) deve il nome al fatto che permette di galleggiare nell’acqua comodamente, unendo in tal modo uno yoga fisico a uno yoga della libertà mentale. Senza pensieri e paure, infatti si “galleggia”, lasciandosi cullare dalle onde della vita.


Apertura totale
Viviamo in un contesto di chiusura emotiva e psicologica, che ci porta a curvare la schiena in avanti a livello dorsale (cifosi). La conseguenza è una riduzione del volume toracico con diminuzione della capacità polmonare e, quindi, della respirazione (da cui dipende la vitalità e la salute di tutto l’organismo). La chiusura in avanti, poi, determina durezza nell’area del cuore, sede dei sentimenti. Matsyasana agisce in particolar modo sul torace. Poiché favorisce la respirazione alta a livello delle clavicole, gli apici dei polmoni vengono ossigenati, purificati, fortificati e mantenuti sani. Ciò consente di espandere completamente la cassa toracica, giovanodo alla respirazione profonda e aumentando la capacità polmonare. I muscoli del torace vengono tonificati, favorendo lo sblocco del dorso e aumentando forza e vitalità. Inoltre, scioglie e tonifica il collo (liberando tiroide e paratiroide da compressioni e regolandone la funzionalità). Porta consapevolezza alla zona delle scapole, scioglie le spalle, sensibilizza e ammorbidisce la schiena, facendo circolare il sangue stagnante dove vi sono tensioni e generando un piacevole calore. Grazie all’estensione di tutta la colonna vertebrale, Matsyasana tonifica e dona benefici anche alla zona lombo-sacrale. Inoltre, allunga l’area del plesso solare (spesso soggetta a crampi e tensioni) decongestionandola. Tutti gli organi addominali vengono irrorati e massaggiati dalla respirazione profonda. È ottima per ridurre l’addome, assottigliare il giro vita e in caso di costipazione. Le surrenali e il pancreas vengono stimolati. Tonifica e vitalizza la zona pelvica e gli organi genitali (soprattutto le ovaie nella donna).
Esecuzione semplice
Inizia con una variante facile (foto di apertura). Sdraiati sulla schiena a gambe distese e piedi uniti. Sistema le mani sotto i glutei con il palmo a terra e le braccia con i gomiti vicini sotto la schiena. Ispira profondamente, solleva il torace e inarca la schiena, sostenendoti sui gomiti; lascia scivolare la testa indietro fino ad appoggiarne la sommità a terra. Espira, dirigi leggermente il mento alla gola per non pesare sul collo. Sempre sui gomiti, respira profondamente percependo l’espansione del torace. Dopo qualche respiro di assestamento, sposta i gomiti più avanti; inspira, fai scivolare la testa ancora verso il bacino, per accentuare l’arco dorsale. Per sciogliere la posizione, srotola bene tutta la colonna vertebrale. Il respiro è ampio, soprattutto nella parte alta del torace, mentre a livello addominale è ridotto. Quando espiri, svuota i polmoni completamente, fino a contrarre l’addome per espellere i residui d’aria. Inizialmente, mantieni la posizione per 10 respiri profondi. Grazie all’intenso stiramento della zona addominale, nel caso di costipazione, possono emergere nausea o capogiri; da qui l’importanza della pratica a stomaco vuoto e a intestino libero.
La postura originale
Matsyasana classico si pratica con le gambe in Padmasana (Posizione del Loto). Solo così infatti è possibile “galleggiare”, perché in tal modo il baricentro del corpo si sposta più in alto. Inizialmente, puoi eseguire questo asana con le gambe in Sukhasana (Posizione facile) e solo dopo affrontare l’incrocio della Posizione del Loto. Siediti in Padmasana. Inspira, allunga bene tutta la colonna vertebrale. Espira, abbassa il busto indietro appoggiando i gomiti, inarca tutta la colonna vertebrale espandendo il torace, estendi il collo fino ad appoggiare la sommità della testa a terra. Per intensificare la posizione, prendi i piedi con le mani, esercitando una trazione maggiore che avvicinerà ulteriormente il capo (con il collo ben esteso) al bacino. Ciò accentua l’estensione di tutta la colonna vertebrale e accresce l’efficacia della posizione. I gomiti e le ginocchia devono rimanere appoggiati a terra. Alla fine dell’espirazione, svuota bene i polmoni, contraendo l’addome. Mantieni la posizione dai 15 ai 30 respiri. Per uscire dall’asana, espira, solleva la testa portando il mento alla gola e appoggia la parte superiore della testa a terra. Sciogli la posizione delle gambe. Prima di ripetere la posizione invertendo l’incrocio, rilassati in Savasana (Posizione del Cadavere).
Variante con supporti
Se all’inizio hai la schiena molto rigida e curvata in avanti, puoi usare un mattone e un cuscino come supporti per ammorbidire e decongestionare tutta la parte alta. Così aiuti il torace ad aprirsi. La stessa cosa vale se hai problemi alle vertebre cervicali, perché in tal modo non inarchi troppo o non irrigidisci il collo, mantenendo la gola più morbida e il collo più rilassato. Sistema un mattone a terra e sieditici a circa due spanne, con le gambe allungate in avanti. Sdraiati con attenzione a terra, avendo cura di appoggiare il mattone sotto la schiena proprio tra le scapole, non più in basso, per sostenere il torace. Dopodichè, appoggia la testa su un cuscino (prima più alto, e via via più basso) per non gravare sul collo. Puoi tenere le braccia lungo il busto con le mani appoggiate sul bacino oppure distese lungo i fianchi. Mantieni la posizione con supporti più a lungo di quella classica (anche per 10/15 minuti), respirando profondamente e portando l’attenzione al torace, al respiro, stirando bene l’addome. Questa variante con supporti è ottima come preparazione a Matsyasana classico, perché espande progressivamente il torace e riscalda il dorso, allargando la respirazione e tutta la zona del cuore. Inoltre è molto rilassante, risveglia il respiro profondo, ecco perché la si può usare anche nelle fasi iniziali di una sessione di Pranayama.
Benefici
- Allarga il torace
- Amplia il respiro
- Libera il collo
- Tonifica la zona lombo-sacrale
- Calma la mente
- Equilibra il ritmo respiratorio
Controindicazioni
- Problemi polmonari
- Problemi cervicali
- Costipazione
- Vertigini
- Artrosi alle spalle
- Difetti all’orecchio interno
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