Manipura, terzo chakra
Terzo dei chakra, è la sede delle emozioni. Collegato agli organi digestivi, al sistema nervoso e al sistema immunitario
di Gianni Da Re Lombardi
Illustrazione di Adriana Farina
Manipura significa “città dei gioielli”. Secondo alcune tradizioni questo chakra è situato nella regione lombare, all’altezza dell’ombelico e per questo viene chiamato anche Nabhi Chakra, il chakra dell’ombelico. Secondo altre tradizioni è situato all’altezza del plesso solare, ovvero poco più sopra, nella zona appunto fra l’ombelico e il diaframma. Plesso etimologicamente significa “reticolo, intreccio”: nella zona del plesso solare si trovano tantissime terminazioni nervose che rispecchiano e provocano cambiamenti d’umore e stati d’animo a seconda delle condizioni del cuore, del cibo che mangiamo, della digestione, dei problemi correlati. Chi ha problemi digestivi o di fegato, spesso ha sbalzi dell’umore, e d’altra parte avere problemi di umore o essere troppo ansiosi, paurosi, reattivi o iperattivi, può portare a problemi digestivi, temporanei o cronici.
Il piacere del calore
Il plesso solare è la parte più calda del corpo, quello da cui si origina tutta l’energia partendo dall’alimentazione. Ecco perché, quando siamo nervosi, quando abbiamo freddo o quando ci sentiamo indeboliti, un po’ di calore proprio in questa zona ci fa sentire subito meglio. Il risultato si può ottenere con rimedi semplici come bere una bella tisana calda o appoggiare una fonte di calore come la borsa dell’acqua calda proprio sulla parte alta della pancia. Il calore più piacevole è quello di un abbraccio. E il piacere che avvertiamo è il piacere della distensione e del rilassamento, un piacere che ci distende effettivamente con un beneficio reale e sensibile. Manipura è il terzo chakra contando dal basso e presiede al processo digestivo e agli organi della digestione. Esercita la sua influenza anche sul sistema nervoso e sul sistema immunitario, come è logico aspettarsi, visto che l’alimentazione ha un grande impatto sia sugli stati d’animo, sia sulle capacità di difesa dell’organismo, sia sul benessere e la salute generale.
L’esterno diventa interno
La digestione rappresenta simbolicamente la capacità di assimilare l’Universo esterno, anche attraverso lo specchio talvolta deformante dei nostri pensieri. Attraverso Manipura digeriamo il mondo esterno sia con l’alimentazione, sia con le percezioni sensoriali. Altri organi e funzioni correlate a questo chakra sono gli occhi e la vista. Analogamente alla digestione, la vista è il senso attraverso cui riceviamo molte delle informazioni del mondo esterno. Con la digestione riceviamo l’energia del cibo, attraverso gli occhi riceviamo l’energia delle informazioni visive, quelle che, soprattutto nel mondo moderno, restano più facilmente impresse nel sistema nervoso e spesso ci turbano di più.
Il simbolismo
Manipura è anche il centro delle intuizioni, quelle intuizioni oscure, non razionali che ti segnalano un problema, un pericolo, oppure un’opportunità non chiara e non ancora comprensibile alla ragione. Sono le famose sensazioni che arrivano “dalla pancia”, ciò che gli anglosassoni chiamano gut feeling. Manipura è abbinato al sole e il suo elemento è il fuoco. Attraverso il controllo di Manipura si ottiene il controllo su tutto il corpo. Manipura è rappresentato da un loto dorato con dieci petali. Questi rappresentano: ignoranza spirituale; avidità; gelosia; tradimento; vergogna; paura; disgusto; illusione; stupidità; tristezza. Tutti questi problemi sentimentali ed emozionali devono essere superati per poi passare alla purificazione del chakra successivo, quello del cuore. Secondo la Shiva Samhita, chi medita su Manipura può ottenere poteri straordinari, fra cui camminare sottoterra, entrare nel corpo di un’altra persona, fabbricare l’oro e scoprire tesori.
Manipura
- Significato: città dei gioielli
- Colore: giallo
- Localizzazione: all’altezza dell’ombelico; oppure fra ombelico e diaframma
- Temi emotivi: crescita personale ed espansione; potere, paura, ansia, introversione, stress e paura del cambiamento
- Simbolo: loto con 10 petali, in cui è inscritto un triangolo rovesciato
- Bija-Mantra: ram
- Animale: ariete, simbolo maschile della forza e dell’irruenza che nell’induismo è anche assimilato al fuoco
- Divinità: rudra, Lakini Shakti
- Sistemi corporei: sistema digestivo, occhi, ano
- Organo di senso: vista
La metafora contemporanea
Manipura è il centro del potere personale e fisico. Rappresenta anche il desiderio di inglobare in sé l’Universo. Questo può trasformarsi in ingordigia alimentare oppure nel suo analogo metaforico: la fame di informazioni o la sete di potere e ricchezza. La sete di potere e ricchezza si è sempre manifestata in tutte le civiltà ed epoche. La fame di informazioni è invece relativamente più recente. Mentre anticamente poteva manifestarsi in curiosità eccessiva e inclinazione ai pettegolezzi, in seguito si è incarnata nel divoratore compulsivo di libri e nel topo di biblioteca. Oggi la versione più moderna è il divoratore di contenuti digitali, la persona che naviga compulsivamente sul web e nei social network con l’ansia di non perdere informazioni importanti.
Tra passato e futuro
In questo chakra bisogna trovare l’equilibrio fra realizzare passivamente il proprio karma oppure realizzare attivamente il proprio dharma, lo scopo ultimo della nostra vita. Nel primo caso si tratta dell’esecuzione di un disegno proveniente dal passato, nel secondo la realizzazione di un percorso per il futuro. Un po’ come, nel grande mare della vita, lasciarsi andare passivamente alla corrente oppure orientare le vele per usare il vento e le correnti per andare in una particolare direzione.
Asana per Manipura
Questi sono asana specifici per il terzo chakra. Vanno praticati concentrandosi sulla respirazione addominale, visualizzando Manipura a livello del plesso solare.
Makarasana (Posizione del coccodrillo)
Sdraiati sul ventre a gambe divaricate, punte dei piedi all’esterno, fronte sul dorso delle mani. Piedi e gomiti ricordano le zampe del mostro marino Makara. La pressione del pavimento sul plesso solare fa espandere l’addome lateralmente, mentre inspiri, consentendo di osservare la respirazione addominale in modo diverso dal solito. Normalmente infatti è difficile rendersi conto dell’espansione laterale e posteriore, perché l’espansione in avanti prevale su quella nelle altre direzioni.
Makarasana II (versione di Satyananda)
Appoggia gomiti a terra e mento sulle mani. Oppure sdraiati sul ventre e poi solleva testa e spalle appoggiandoti sui gomiti. Gli avambracci sono distesi e se possibile paralleli (se ci sono problemi alle spalle, lasciali convergere, lasciando che le punte delle dita delle mani si tocchino). Le spalle vanno indietro. La testa è ben eretta, senza tirarla indietro. Fa bene a chi ha piccoli problemi di schiena.
Matsyasana (Posizione del pesce)
Sdraiati sulla schiena, punta i gomiti a terra e solleva l’arco vertebrale, appoggiando su coccige, nuca e gomiti. Se riesci, solleva i gomiti per portare le mani giunte sul petto, e tieni le gambe in Padmasana (Posizione del Loto). Stimola la circolazione e tonifica la colonna vertebrale. In Padmasana, stimola la circolazione in bacino e basso ventre, rallentando quella delle gambe. Entra ed esci dalla posizione con controllo e attenzione per non danneggiare la zona del collo.
Gomukasana (Posizione del muso di vacca)
Siediti sui talloni, tieni sguardo avanti e testa eretta, porta il braccio sinistro verticale, punta il gomito alto e piega l’avambraccio indietro, cercando di toccare le dita dell’altra mano dietro la schiena. Accavalla una gamba sull’altra (la gamba corrispondente al braccio sollevato). Se non riesci, rimani sui talloni, oppure a gambe incrociate o siediti su una sedia. Ripeti dall’altro lato. Distende e stimola i muscoli delle spalle. Migliora il portamento, massaggia la parte alta della schiena, scioglie le spalle, apre i polmoni e stimola gli organi sessuali.
Ardha Matsyendrasana (Posizione di Matsyendra)
Siediti a terra gambe distese, piega le ginocchia. Fai passare il piede destro sopra la gamba sinistra e posalo all’esterno del fianco sinistro. Esegui una torsione verso destra. Poggia la mano destra a terra dietro il gluteo. Porta il braccio sinistro all’esterno della coscia destra. La versione completa prevede di tenere le gambe nella posizione del loto. Il tallone interno che preme nell’addome accentua l’effetto della posizione sugli organi addominali. Tonifica la spina dorsale e il sistema digestivo.
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