Pratica di meditazione sull’impermanenza
Tutto cambia se impari a bloccare le tue emozioni
di Stefano Bettera
Preparazione
Seduto, con il respiro profondo ma leggero inizia ad ascoltare il corpo all’altezza della bocca. Inspirando lentamente ed espirando dolcemente indirizza la tua espirazione alla bocca. La lingua, morbida e appoggiata alla parte alta del palato con la punta rivolta ai denti incisivi, riceve l’energia rilassante dell’espirazione, le mascelle si decontraggono, le guance si rilassano e la tensione collo/nuca si allenta.
La bocca è la voce dello spirito
Parlare, piangere, gridare, fare smorfie, mordere, salivare, sono espressioni delle nostre emozioni che hanno origini in altre parti del corpo ma si esprimono spesso attraverso la bocca ed emergono da questa come i pensieri e i giudizi che creano rigidità e bloccano le emozioni. Tutte le persone che bloccano le emozioni hanno spesso la bocca serrata. Ecco perché è importante nella meditazione recuperare la normale morbidezza della bocca. Mandibola, lingua, mento, faringe, muscoli della bocca e del collo, tutto deve essere rilassato. Le emozioni non si controllano. Quando arrivano, sono loro a controllare te. Ma tu puoi controllare che cosa sentire e, quando lo fai, le tue emozioni a poco a poco si affievoliscono.
Non identificarsi con l’emozione
Nel momento in cui sei in uno stato emotivo, se ti distanzi un po’ dall’emozione invece di dire “mi sento arrabbiato”, fai un passo indietro rispetto a essa. Prova a dire “Guarda che qui c’è rabbia e la sento”: in quel momento stai cominciando a togliere forza all’emozione. Se continui a osservarla, l’emozione scomparirà. Tutte le emozioni svaniscono quando sono osservate. Proprio perché anche le emozioni, come tutto, sono impermanenti. Quando osserviamo le nostre emozioni stiamo ritornando nel nostro sé. Ed è qui che troviamo la pace.
Sul significato dell’impermanenza, vedi qui