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Una settimana ben meditata

Il percorso di Rudolf Steiner che integra il ritmo della settimana in un più ampio respiro cosmico

di Antonella Malaguti

illustrazione di Eloisa Scichilone

settimana meditataCapita spesso di augurare “Buona domenica!” o “Buon weekend!”. Raro invece pronunciare “Buon martedì” o “Buon giovedì”. La nostra settimana è, infatti, scandita da ritmi lavorativi che la dividono nettamente in due parti: sabato e domenica, e tutti gli altri cinque giorni, condensati in un indistinto agglomerato feriale. Ma esistono qualità tipiche di ogni giorno, dettate, secondo gli antichi, dalle energie specifiche dei singoli pianeti. Qualità che oggi possiamo rintracciare nelle etimologie dei nomi che si susseguono in agenda.

 

Un pianeta per ogni giorno

A differenza di quanto accade oggi, anticamente (IV sec. d.C.) il ciclo settimanale iniziava con la Domenica, il giorno del Signore (in latino dominus), governato dal Sole (come è evidente nell’inglese Sunday e nel tedesco Sonntag). Il Lunedì era invece correlato alla Luna, come è facile dedurre anche in italiano e in altre lingue romaniche (nell’astronomia antica tra i pianeti erano compresi anche il Sole e la Luna, mentre Nettuno e Urano, scoperti nel XIX secolo, non erano ancora noti, NdR.). Ben lontano dai ritmi frenetici del nostro inizio di settimana lavorativa, questa giornata era pervasa da un’atmosfera intima, che richiamava l’attenzione su ciò che è misterioso e invisibile agli occhi e invitava alla riflessione: si elaboravano interiormente i frutti del giorno festivo appena trascorso e si programmava la settimana (come accade ancora oggi in molti paesi d’Oriente). L’impulso all’azione appartiene infatti propriamente al Martedì, dedicato a Marte, pianeta ma anche dio della guerra. Dopo la forza irradiante del Sole e il soffuso chiarore della Luna è ora la volta del rosso ed energico coraggio di agire. Segue il Mercoledì, che richiama il pianeta e il dio greco Mercurio, grande trasmutatore che con i suoi calzari alati ha il ruolo di messaggero degli dei e congiunge cielo e terra, ma al contempo potente guaritore, portatore del bastone dai serpenti intrecciati, simbolo tuttora associato alla medicina. Giovedì era consacrato a Giove, padre degli dei, ed è quindi un giorno caratterizzato da un clima maestoso e regale. Alla saggezza di Giove segue la bellezza: il Venerdì era dedicato al pianeta Venere, che dà il nome a una splendida divinità, custode dell’arte. Il Sabato, infine – come si deduce dall’inglese Saturday –, era il giorno di Saturno, che imprime un’atmosfera di serietà alla chiusura di settimana, contrariamente a quanto accade solitamente oggi.

 

Meditare? Non solo sul tappetino

Ma che senso ha, nel nostro tempo, cercare una connessione fra le singole divinità e i relativi pianeti e uno stato interiore caratteristico? Questa correlazione è fine a se stessa o può rivelarsi utile nel quotidiano?

Secondo il filosofo, scienziato ed esoterista Rudolf Steiner (1861-1925) si tratta di un esercizio non solo utile, ma portatore di un senso profondo che ci aiuta a riconnetterci con il cosmo. Attraverso una serie di meditazioni guidate ispirate all’Ottuplice Sentiero buddhista, Steiner propone, infatti, un percorso settimanale che mira a espandere la coscienza in accordo con gli influssi dei vari pianeti. Secondo il pensatore austriaco, «verrà il momento in cui ognuno di noi scoprirà il profondo bisogno della meditazione». La parola “meditare” (dal latino medèri) porta in sé il significato medicare, piuttosto che pensare come più comunemente si c rede (Bonomi, Vocabolario etimologico della lingua italiana), ma forse non è un caso che nella sua forma attuale contenga anche il vocabolo “azione”. Steiner sembra fare appello a questo senso pratico quando inserisce la dottrina centrale del Buddhismo, l’Ottuplice Sentiero, in un ritmo scandito dai giorni settimanali invitando ad applicare gli spunti teorici nel quotidiano.

Tra i meriti di Steiner c’è dunque quello di avere esteso il significato della parola “meditare” accogliendo in essa, potenzialmente, ogni gesto: non solo assenza di pensiero, vuoto mentale, presenza dei sensi, ma anche atmosfera interiore, forma di concentrazione che imprime la sua intenzione all’intera giornata che si apre davanti a noi. Una “meditazione”, dunque, da praticare non solo seduti sul tappetino, in silenzio, in posizione comoda, ma da sperimentare nel pieno del f lusso settimanale, invocando l’aiuto dei pianeti.

 

Immagini interiori quotidiane

Il ritmo dei giorni della settimana è una realtà attraverso cui la nostra vita assume forma e colore. Prendendo coscienza dei vari influssi astrali e alimentando un consono atteggiamento interiore, proviamo ora ad affrontare la settimana con uno sguardo nuovo.

Ogni mattina, alla stessa ora, prendiamoci un po’ di tempo per riflettere. Bastano pochi minuti per leggere gli “esercizi spirituali” ispirati all’ Ottuplice Sentiero che R. Steiner propone nei libri “Il Vangelo di Luca” e “L’iniziazione” (entrambi per Ed. Antroposofica). Di seguito proponiamo in corsivo i concetti chiave.

 

Il Nobile Ottuplice. Sentiero del Buddha

Steiner afferma che la pratica dell’Ottuplice Sentiero “ridesta il ‘fiore di loto a sedici petali ’ (ovvero il vishuddhachakra, situato nella gola), che dà la possibilità di purificare il corpo astrale”. Possiamo rintracciare questo insegnamento del Buddha nel Canone pali o Tipitaka (triplice canestro), redatto tra il 340 – 246 a.C. Nella prima sezione, chiamata Canestro dei Discorsi, tra cui la Raccolta dei discorsi riuniti (Samyutta Nikaya), possiamo leggere la definizione del Nobile Ottuplice Sentiero data dal Buddha: Retta visione, Retta risoluzione, Retta parola, Retta azione, Retti mezzi di vita, Retto sforzo, Retta presenza mentale, Retta concentrazione. Secondo la filosofia buddhista, seguire questi otto precetti conduce all’esperienza dell’Illuminazione.

 

Biografia

Rudolf Steiner (Croazia 1861 – Svizzera 1925), filosofo, scienziato, artista, riformista sociale, ha influenzato con il suo pensiero numerose discipline, dall’arte alla medicina, dalla pedagogia all’architettura, dalla sociologia alla teologia, e ha fondato nel 1923 a Dornach (CH) la Società Antroposofica Universale, oggi attiva in 78 Paesi del mondo.

 

Domenica (Sole) Retta risoluzione

“[…] Bisogna avere per ogni azione dei motivi ben fondati e tralasciare tutto ciò che non è sorretto da un movente significativo. Se si è certi della giustezza di una decisione presa, allora la si deve mantenere con interiore fermezza […] ”.

La domenica ci richiama all’osservazione interiore, nei modi che ognuno preferisce: attraverso un invito speciale o una passeggiata nella natura, la devozione religiosa, l’arte, la lettura di un racconto particolare (anche ai bambini) o una pratica dello yoga più completa e strutturata. Rilassarsi in un’atmosfera festiva e rituale porterà luce e calore a tutta la settimana.

Lunedì (Luna) Retta parola

“[…] Mai parlare senza motivo. Si stia volentieri in silenzio. Si cerchi di misurare le parole, evitando il troppo come il troppo poco. Si ascolti con attenzione e si rielabori quanto ascoltato”.

Che uso facciamo del linguaggio? Siamo davvero coscienti dei contenuti dei discorsi che pronunciamo, del ritmo e della qualità della nostra voce? Proviamo in questo giorno ad allenare l’attenzione verso il suono ascoltando musica di valore o riscoprendo il gusto per la poesia. Durante la pratica yoga dedichiamo del tempo al canto di mantra, permettendo ai suoni ripetuti di scendere sempre più in profondità dentro di noi.

Martedì (Marte) Retta azione

“[…] Quando la nostra interiorità ci induce ad agire, bisogna valutare accuratamente come farlo in modo conforme al bene di ogni cosa e propizio alla duratura felicità del prossimo, all’eterno […]”.

Facciamoci aiutare dall’energia combattiva di Marte a svolgere le incombenze che di solito tendiamo a rimandare. Pagare una bolletta, fare una telefonata difficile o mettere ordine nell’hard-disk avranno il sapore di una vittoria liberatrice. È anche il giorno perfetto per esercitarci nel Karma Yoga: eseguire azioni disinteressate ci aiuterà a verificare le nostre intenzioni reali nei confronti degli altri e a valutare le conseguenze del nostro agire.

Mercoledì (Mercurio) Retta posizione nella vita

“ […] Vivere in maniera conforme alla natura e allo spirito, e non perdersi nelle futilità esteriori della vita. Evitare tutto ciò che porta inquietudine e fretta. Non precipitare nulla, ma neppure essere inerti […]”

Ci troviamo a metà della settimana, “tra cielo e terra” come il dio Mercurio. La parola d’ordine del Mercoledì è: equilibrio. Tra interiorità ed esteriorità, tra ideali e realtà, tra divertimento e serietà, tra salute e malattia. Durante la pratica di Yoga diamo spazio particolare alle asana di equilibrio: dalla più semplice Vrksasana (Posizione dell’Albero) alla più complessa Bakasana (Posizione della Gru) fino all’avanzata Sirsasana (Posizione sulla Testa). Infine, sediamoci in uno stato di quiete e consideriamo con gratitudine i doni che abbiamo ricevuto e ciò che invece ci preoccupa, cercando di mantenere uno stato d’animo distaccato.

Giovedì (Giove) Giusta aspirazione

“[…] Bisogna cercare di non fare niente che sia al di sopra delle proprie forze, ma anche di non tralasciare nulla che sia compatibile con esse. Bisogna guardare al di là di ciò che è legato al quotidiano, al momentaneo e porsi mete (ideali) che siano in relazione con i più alti doveri dell’uomo […]”.

È il giorno ideale per riunioni e team building. L’atmosfera di saggezza che domina il giovedì ci permette di essere più lungimiranti e pragmatici. Alla fine della pratica di Yoga possiamo meditare su queste domande: i miei progetti a lungo termine sono realistici? Cosa posso fare concretamente in questo momento per metterli in atto? Desidero profondamente ciò per cui sto lavorando?

Venerdì (Venere) Retta memoria

“ […] Davanti a noi non passa niente che non ci dia occasione di accogliere esperienze utili per la vita. […] Quando si vedono gli altri agire, li si osservi con un simile scopo (non però con uno sguardo privo d’amore). […] Se si presta attenzione, si può imparare molto da ogni uomo e anche dai bambini […]”.

Venere è custode della bellezza, lasciamoci coinvolgere da ciò che è esteticamente armonioso (una mostra d’arte, un film, un paesaggio…) Una “retta memoria” è conseguenza diretta di un interesse sincero verso ciò che vediamo e verso le persone che incontriamo. Il Venerdì può aiutarci anche ad alleggerirci da ciò che invece non ci interessa più: vestiti ormai dismessi, vecchi utensili, numeri sconosciuti in rubrica… Durante la pratica di yoga dedichiamoci soprattutto ad asana che ci fanno rivolgere lo sguardo all’indietro, simbolicamente verso la nostra Origine: Bhujangasana (Posizione del Cobra), Dhanurasana (Posizione dell’Arco), Ustrasana (Posizione del Cammello) sono alcuni esempi.

Sabato (Saturno) Retta opinione

“[…] Ascoltando i discorsi del prossimo, bisogna cercare di far tacere del tutto la propria interiorità, rinunciando a ogni moto di approvazione, ma soprattutto a ogni giudizio negativo (di critica o di rifiuto), anche nei sentimenti e nei pensieri”.

Accompagnati dalla “serietà” di Saturno sarà facile predisporci alla lettura di un buon libro, ma prendiamoci del tempo anche per osservare la settimana che si sta chiudendo cercando di scoprire, con serenità e senza giudizio, le intenzioni profonde dei nostri rapporti. Alla fine della pratica di Yoga riflettiamo su questi aspetti: in che modo penso ai miei amici / alla mia famiglia / ai miei figli? Offro un vero ascolto a chi si rivolge a me o mi lascio sopraffare da pregiudizi?

Week-end Giusta contemplazione

“[…] Occorre rivolgere lo sguardo alla propria interiorità, anche solo per cinque minuti al giorno, ma sempre alla medesima ora. […] Meditare sul contenuto e sul vero scopo della vita, provare un sincero dispiacere per i propri errori e per le proprie imperfezioni; in una parola: cercare di trovare l’essenziale […] e porsi seriamente mete adeguate […]”.

Questo esercizio abbraccia gli altri sette portandoli a compimento; non è legato ad alcun giorno in particolare, ma è consono al clima “interiorizzato” del fine settimana. Alla fine della pratica di Yoga del week-end, osserviamo il nostro cammino complessivo dalla cima di una stabile e alta montagna interiore: quali principi di vita ci corrispondono? Quali sono i nostri doveri principali e le nostre priorità?

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