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Yoga e peso, non è un problema

Un diverso approccio alla perdita di peso

di Linda Sparrowe

Foto di Chris Andre

 

Yoga e pesoLo yoga ha aiutato Meghan Bowen, insegnante di Vinyasa Yoga a Santa Monica, California, a perdere circa 9 k g nell’arco di due anni. «Quando ho rinunciato all’idea di perdere peso, ho smesso di lottare ed è cominciata la trasformazione», spiega. «Il più grande cambiamento è stato rendermi conto che dovevo utilizzare un approccio passo-passo, anziché pormi un obiettivo da raggiungere in tre mesi», afferma. «Lo yoga insegna ad allontanarsi dal risultato auspicato e a sintonizzarsi su ciò che serve al corpo: ciò che lo nutre in modo sano in questo momento». È probabile che lo yoga non sia la prima cosa che viene in mente quando si elabora un programma alimentare, ma vale la pena pensarci, perché recenti studi mettono in relazione questa disciplina con la nutrizione consapevole e con la perdita di peso. Gli effetti combinati dell’autoaccettazione, di un’accresciuta consapevolezza corporea e della riflessione interiore, ovvero le conseguenze naturali di una pratica yoga regolare, possono migliorare la tua capacità di raggiungere e mantenere il peso forma e avere un impatto positivo sulla tua autostima. Sia che ti trovi in una condizione di forte sovrappeso, sia che tu voglia perdere solo qualche chilo, sia che tu soffra di un disturbo dell’immagine corporea, nonostante il tuo peso sia giusto. «Lo yoga non va inteso come una soluzione piacevole e veloce per perdere peso, ma come un insieme di trasformazioni fondamenta li che portano a cambiamenti duraturi», spiega Ashley Turner, insegnante di yoga e psicoterapeuta. Turner sostiene che l’enfasi posta dallo yoga sull’accettazione di sé è la chiave per operare una simile trasformazione. A differenza dei metodi tradizionali, come le diete e gli allenamenti in palestra, la filosofia yoga insegna agli studenti ad approcciarsi al corpo con compassione, comprensione e atteggiamento amichevole. «Lo yoga ci insegna che nel momento presente tutto è perfetto. E che è possibile coltivare l’assenza di giudizio e la compassione anche mentre ci sforziamo di automigliorarci». Con questo atteggiamento mentale, si può salire sul tappetino e godersi l’esperienza nella sua dimensione fisica. A livello emotivo, praticare l’autoaccettazione aiuta a osservare nel profondo le proprie abitudini, arrivando così alla radice di ciò che ha causato l’aumento d i peso. «Questo processo interiore può richiedere più tempo per dare risultati concreti, ma nel lungo periodo si rivela un percorso molto più efficace e sostenibile», spiega Turner. Un approccio lento, costante e coerente è, in realtà, indispensabile per non riprendere peso. «Gli Yoga Sutra di Patañjali sottolineano che ogni cambiamento, per essere duraturo, deve essere frutto di un lavoro interiore focalizzato».

 

Fai il primo passo

Le persone sono bombardate da messaggi mediatici su cosa significhi avere un bel corpo, messaggi che ci dicono di guardare all’esteriorità per ricevere approvazione e accettazione. Spesso le persone sviluppano un falso senso di come dovrebbe apparire il loro corpo: lo yoga può aiutarle a superare questa visione. «La mentalità occidentale spinge la gente a porsi domande del tipo: “per quanto tempo dovrei allenarmi?”; “quante calorie dovrei assumere ogni giorno?”», afferma Turner. Lo yoga, al contrario, suggerisce domande più gentili e in definitiva più trasformative come: “come mi sento nel mio corpo in questo momento?”; “quali scelte, tra quelle che posso fare, sono più sane per tutto il mio essere?”. «Quando ti senti imbarazzata delle tue dimensioni, i tuoi pensieri dominanti sono: “non posso sedermi su quella sedia”, o “non posso fare questo o quello”. Ma lo yoga insegna che vai bene così come sei e dove sei oggi. Prenditi il tempo per essere proprio qui, adesso». È meglio non prefissarsi degli obiettivi di perdita di peso, ma perseverare nella pratica e integrare lo yoga nell’immagine fisica che hai di te nel mondo. Questo ti permette di superare gli scogli nella gestione del peso, quando non si dimagrisce per settimane e spesso si arriva a gettare la spugna.

 

Autoaccettazione

Ci vuole il coraggio di guardarsi dentro per trovare l a causa della propria lotta con il peso e di identificare i pensieri sottostanti che creano malessere e favoriscono azioni inutili in relazione agli obiettivi di perdita di peso prefissati. Secondo Turner, quando hai voglia di rimpinzarti, dovresti chiederti: “Di che cosa ho davvero fame?” e “Qual è la vera causa del mio stress, e di che cosa ho realmente bisogno in questo momento?”. La risposta potrebbe essere: un giro dell’isolato o una telefonata a un amico. «La capacità di osservare i tuoi sentimenti senza giudicarli diventa uno strumento che ti aiuta a capire di cosa hai bisogno istante per istante», spiega Turner. Allora, invece di reagire a una situazione stressante con modelli consolidati per trovare conforto, impari a riconoscere il momento della scelta. «Ci rendiamo conto di poter scegliere se mangiare ancora oppure no. In entrambi i casi, non vi è alcun giudizio». Una mia allieva mi ha raccontato la sua esperienza: quando è entrata in aula la prima volta, si è accorta che il suo peso superava quello dei due vicini di tappetino messi insieme. Dopo alcuni mesi, la sua attenzione si è spostata in maniera impercettibile dagli altri studenti alla sua esperienza personale. Mi ha detto: “Dopo una lezione, una compagna si è complimentata del mio modo di praticare. Sono stata sorpresa nell’accorgermi che non potevo restituire il complimento. Non avevo idea di come praticasse, perché era come se fossi sola in quella stanza. Era diventata la mia pratica personale, mi stavo liberando del peso (mentale) che mi portavo dietro da così tanto tempo”.»

 

Test clinici

Dal punto di vista fisico, una pratica yoga dinamica brucia calorie e aumenta forza, resistenza e metabolismo. Lo testimoniano studi universitari di rilievo. Dal primo, condotto nel 2013 presso l’Università di Pittsburgh, emerge che un programma yoga di 12 settimane ha aiutato i partecipanti a perdere peso, a ridurre il livello di zucchero e trigliceridi nel sangue e ad abbassare la pressione sanguigna. Ma i vantaggi di mettersi sul tappetino vanno anche oltre: la pratica degli asana è un altro modo per costruire la tanto necessaria consapevolezza del corpo. Il secondo studio, condotto di recente dai ricercatori del Centro di Ricerca sul Cancro Fred Hutchinson, dimostra che i soggetti che praticano yoga sono più propensi a mangiare consapevolmente, e cioè a essere consapevoli del perché mangiano, e a smettere una volta sazi. È inoltre accertato che queste persone pesano meno di chi mangia pur non avendo fame, o in risposta all’ansia o alla depressione. I ricercatori hanno concluso che l’accresciuta consapevolezza del proprio corpo (in particolare una certa sensibilità a fame e sazietà), appresa attraverso lo yoga, ha avuto un’efficacia maggiore sul peso dei partecipanti rispetto a un’altra componente della pratica: l’esercizio fisico. Ciò indica che lo yoga rende più sensibili alle risposte del corpo al cibo. L’atto di mangiare appartiene a tutto il corpo, non solo alla testa».

 

Il corpo siamo noi

Ovviamente, una pratica yoga per perdere peso non può essere “a taglia unica”. Ci sono diversi tipi di yoga che è bene valutare: da quelli più introiettivi a quelli vigorosi, per scoprire quale ti può aiutare a perdere peso. Per esempio, chi ha difficoltà a gestire lo stress può scegliere un approccio rigenerante, mentre chi soffre di un rallentamento dei processi metabolici dovuto all’età può orientarsi verso uno yoga più vigoroso. L’equilibrio sta nello scegliere una pratica completa dal punto di vista fisico e piacevolmente impegnativa. Il grado di difficoltà per ogni individuo dipende innanzitutto dalla sua esperienza con lo yoga e dal suo livello di forma fisica. Per quanto riguarda la sequenza descritta in queste pagine, ad esempio, Turner suggerisce di praticarla un giorno in maniera fluida e dinamica, e un altro giorno mantenendo ogni posizione da 30 secondi a un minuto. «Quando inizi a prendere dimestichezza con gli asana», dice, «prova a inserire un Saluto al Sole tra una coppia e l’altra di posizioni». Turner raccomanda inoltre di provare diversi insegnanti e stili di yoga, combinandoli con altre attività fisiche come passeggiate, escursioni o nuoto, per uscire dalla propria zona di comfort e godersi la sensazione di mettere alla prova il corpo in modo sano e sostenibile.

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